Il conto economico di Cortilia riporta un fatturato di 37 milioni nel 2023, con un segno negativo, sul fronte degli utili. La distribuzione non è un settore a marginalità elevate. A Cassina de’ Pecchi si spera di far meglio nel 2024: l’obiettivo è incassare 45 milioni e superare il pareggio di bilancio. Si punta a un allargamento della base di clienti: oggi sulla piattaforma sono registrati 500mila utenti in tutta Italia, ma quelli attivi si attestano tra i sessantamila e i centomila. Gli abbonati ammontano al 20%, ma assommano il 40% degli ordini: il miglior canale di acquisizione di nuova clientela, spiegano i dirigenti, è il passaparola.
Abbonarsi al cibo
Ci si affeziona a Cortilia perché riprende il modello dei Gas, i gruppi di acquisto solidale: si compra (e si mangia) quello che produce l’orto, seguendo il ritmo delle stagioni. “La maggior parte dei nostri clienti ha più di 40 anni – afferma Colombo -. Li abbiamo segmentati in tre tipologie: i salutisti, cioè quelli attenti all’alimentazione sana; le famiglie impegnate, che devono tenere assieme obblighi lavorativi e domestici, tra cui la spesa, e apprezzano particolarmente la possibilità di programmare in maniera meticolosa le consegne; e quelli che definiamo gourmet, interessati ai prodotti particolari che offriamo”.
Negli anni il modello di business si è adattato ai riscontri del mercato e si è aperto al cosiddetto one off, l’acquisto, cioè, di prodotti singoli, senza sottoscrivere l’abbonamento che all’inizio era essenziale. Anche in questo caso, qualche cambiamento è intervenuto, con l’assortimento delle cassette che oggi è modificabile. Il giro d’affari è aumentato di molto: più produttori (dai 100 del 2011 a 4.500 oggi), agricoltori (da 10 a 400), migliorati i tempi di consegna (tre giorni contro le ventiquattro ore attuali ) e la possibilità di usare il servizio in tutta Italia (prima era disponibile solo a Milano).
La sostenibilità economica passa dalle dimensioni e dall’innovazione. Centrale resta, però, sostengono i dirigenti, la dimensione umana. Su sito e app non mancano offerte speciali e sconti; assenti i sottocosto cui la grande distribuzione ha abituato il pubblico, e che però impatto devastante sulle filiere, innescando una corsa al ribasso che premia pochi. “È una scelta deliberata” dice Colombo, che parla della sezione “brutti ma buoni” dove è possibile trovare arance leggermente ammaccate, carote dalla forma meno regolare: ottime da mangiare, certo, ma poco vendibili sui banchi dei supermercati dove a essere privilegiata è l’omogeneità dell’offerta. E pazienza se molto cibo viene buttato perché non conforme al canone estetico.
Anche l’esperienza complessiva mantiene un sapore vintage. Il pacco che arriva a casa è ben confezionato, in cartone, e contiene una rivista trimestrale in carta riciclata. E il servizio clienti risponde dall’interno dell’azienda. “Non lo abbiamo esternalizzato: se c’è un problema, proviamo a risolverlo immediatamente parlando con la persona giusta, che ci chiamino al telefono o ci scrivano su Whatsapp”. Nei piani futuri, il mirino di Cortilia è puntato sulle forniture alle aziende, il cosiddetto business to business.
Fonte : Wired