“Se volete dirmi che ancora credete in me, scrivete Giorgia sulla scheda”, ha detto la premier Meloni annunciando dal palco di Pescara la sua discesa in campo in nome di Fratelli d’Italia per le elezioni Europee dell’8 e 9 giugno. L’invito che la leader di FdI è chiaro: per esprimere la preferenza verso di lei è sufficiente scrivere sulla scheda elettorale solo il suo nome, ovvero Giorgia.
È possibile votare Meloni scrivendo solo “Giorgia”?
Ma si può indicare sulla scheda un candidato usando solo il suo nome di battesimo? Secondo la legge italiana è possibile: non esiste su questo punto alcuna restrizione in quanto vige il principio del “favor voti”, secondo il quale la validità del voto contenuto nella scheda deve essere ammessa ogni qualvolta sia possibile desumere l’effettiva volontà dell’elettore. La spiegazione, più chiara, arriva però dall’entourage meloniano. All’atto del deposito della candidatura, la premier sarà indicata come “Giorgia Meloni detta Giorgia”. E così, sulla scheda elettorale, l’elettore può scrivere a fianco del contrassegno della lista votata il nome e il cognome o solo il cognome dei candidati preferiti. Nel caso di Meloni, si potrà scrivere solo “Giorgia” in quanto inserita nella lista del suo partito come “Giorgia Meloni detta Giorgia”.
A confermarlo è il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “C’è la possibilità nelle elezioni di ogni tipo di dare all’elettore la scelta se mettere il nome per esteso oppure semplificarlo quando è chiarito in fase di presentazione di candidatura come è sostituibile il nome. Accade in tutte le elezioni, quindi ci sarà scritto ‘Giorgia Meloni detta Giorgia’. È una possibilità che la norma dà proprio per semplificare il concetto”. Quindi, al momento dello scrutinio, si tiene conto di come il candidato viene indicato nelle liste. Il timore, però, è che indicando semplicemente “Giorgia” si possa incorrere nel rischio di attribuzione incerta ed errata.
I precedenti
Non è la prima volta che un esponente politico ricorre a questo espediente. È già accaduto con Marco Pannella, che sulla scheda elettorale era “Giacinto Pannella detto Marco”. Il suo primo nome era Giacinto, ma era conosciuto da tutti come Marco. Lo stesso è accaduto per il sindaco di Milano che, quando si candidò, diede indicazione di votare “Giuseppe Sala detto Beppe”. Ha aggiunto invece il solo nome di battesimo proprio come farà la premier una candidata delle liste di Carlo Calenda alle comunali di Roma del 2021, “Cecilia Frielingsdorf detta Cecilia”.
La risposta delle opposizioni
Sarà che l’annuncio non era inaspettato, sarà la vasta eco mediatica del discorso della premier Giorgia Meloni, ma le critiche dell’opposizione alla “discesa in campo” non si sono fatte attendere. “La presidente del Consiglio si divide tra palazzo Chigi e la propaganda di TeleMeloni e ha perso il contatto con la realtà”, punta il dito immediatamente la segretaria del Pd Elly Schlein. Meloni l’ha tirata in causa varie volte nel corso dei suoi 73 minuti di intervento alla kermesse di Pescara. Quasi a pregustare una sfida a due sul campo delle europee. E il leader di Azione, Carlo Calenda, scioglie le riserve e poco dopo annuncia anche la sua corsa per l’Europarlamento, in tandem con Elena Bonetti.
Fonte : Today