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Philippe Lazzarini, commissario generale dell’UNRWA: “Sappiamo che tra i morti ci sono 13mila bambini. Sappiamo che a Gaza sono morti più bambini in sei mesi che in tutti i conflitti del mondo negli ultimi quattro anni”.
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Il numero dei bambini morti a Gaza è “senza precedenti e sconcertante”: lo ha dichiarato alla Tass Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) in un’intervista esclusiva. “In sei mesi sono morte oltre 30mila persone”, un numero che Lazzarini ritiene plausibile, forse addirittura sottostimato. “Non sono sicuro che questo numero copra tutti coloro che sono ancora sotto le macerie. In realtà, il bilancio delle vittime potrebbe essere ancora più alto o sproporzionatamente più alto”. E poi ha continuato: “Sappiamo che tra i morti ci sono 13mila bambini. Sappiamo che a Gaza sono morti più bambini in sei mesi che in tutti i conflitti del mondo negli ultimi quattro anni. Quindi un bilancio che è senza precedenti e sconcertante, sia in termini di dimensioni che in termini di livello di distruzione”.
A Gaza una bambina morta a causa del caldo estremo
Non ci sono solo i missili israeliani, né la privazione di cibo, acqua e medicinali. A rendere catastrofiche le condizioni di vita di circa 1,7 milioni di palestinesi nella città di Rafah è anche il caldo estremo, che sta sensibilmente aggravando la crisi sanitaria. Stando a quanto riferito ieri dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) una bambina è morta a causa delle temperature eccessivamente elevate che si sono abbattute sull’enclave palestinese: negli ultimi giorni la colonnina di mercurio ha raggiunto e talvolta superato i 37 gradi centigradi rendendo roventi le piccole tende nelle quali vivono i profughi. Anche una ragazza di 18 anni ha perso la vita a causa del caldo: Lara al-Sayigh, questo il nome della ragazza, aveva ottenuto il permesso di lasciare la Striscia di Gaza ma ha perso la vita prima di arrivare al valico di Rafah.
In estate aumenta il rischio di epidemie
Le organizzazioni umanitarie presenti a Gaza sono preoccupate per quello che potrebbe accadere nei mesi estivi, quando le temperature saliranno ulteriormente favorendo, oltre alla disidratazione, anche la diffusione di malattie infettive ed epidemie: “Con l’arrivo dell’estate si sta creando un’atmosfera perfetta per tutti i tipi di germi. E, naturalmente, il caldo favorirà la propagazione delle malattie trasmesse dall’acqua e dall’aria”, ha avvertito Abdelrahman Al Tamimi, direttore generale della Palestine Hydrology Group, un’organizzazione no-profit che si concentra sulle problematiche idriche e sanitarie nei territori palestinesi.
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Fonte : Fanpage