I Migliori Anni, Vincenzo Salemme: “Dopo Tale e Quale Show sono stato dallo psichiatra per Giorgio Panariello”

Durante la nuova puntata de “I Migliori Anni”, lo show musicale condotto da Carlo Conti in prima serata su Rai1 sabato 27 aprile, l’ospite speciale è l’attore e regista napoletano Vincenzo Salemme, pronto a raccontarsi nello spazio denominato “3 x 3”, dedicato alle canzoni, ai personaggi e agli oggetti che in qualche modo hanno segnato la sua vita. Proprio durante l’incontro in studio, Salemme racconta la sua Hit Parade soffermandosi sul periodo in cui lui e Giorgio Panariello facevano entrambi parte della giuria di Tale e Quale Show.

Vincenzo Salemme a I Migliori Anni

Acclamato dal pubblico mentre entra in scena dalla scalinata, Vincenzo Salemme chiede prima agli spettatori di conservare le energie per i racconti successivi e poi ricorda che in quello stesso studio aveva partecipato a Tale e Quale Show in veste di giudice per ben 3 anni di seguito, al fianco di Giorgio Panariello e Loretta Goggi. È Carlo Conti a parlare per primo di quel periodo: “Conosci bene questo posto, perché sei stato un grande protagonista di Tale e Quale. Ci siamo divertiti”. Salemme ironizza subito, ricordandoci attraverso le sue parole anche il tipo di rapporto che intercorreva tra i due giudici durante lo show delle imitazioni: “Ho sopportato per tre anni Panariello, bisogna dirlo. Sono stato dallo psichiatra tutti e tre gli anni per curarmi. Mi sono ripreso, però dicendo il nome già mi sento male”, ride dopo averlo detto e poi saluta il collega con grande trasporto. 

La Hit Parade di Salemme


L’ospite speciale racconta per prima cosa in che modo l’autoradio e un brano di Lucio Battisti, ovvero “La luce dell’est”, hanno avuto un ruolo significativo nella sua vita: “Per me quella canzone è un incubo. Parliamo del ’76, anno in cui dovevo fare  l’esame di maturità. Con Massimo, un mio caro amico, avevamo stabilito che dopo il mio esame saremmo partiti per raggiungere le nostre ragazze, ma lui voleva andarsene subito, perché il suo l’aveva già dato. L’esame andò bene, ma partimmo senza soldi e le nostre fidanzatine, che ci dovevano ospitare, ci hanno lasciati appena arrivati al villaggio. Rimanemmo lì, perché lui voleva riconquistare la sua ragazza e questa canzone era onnipresente. Poi si è arreso e siamo tornati a Napoli”.

Il secondo oggetto è il parapendio, perché ha pagato un istruttore per riuscire a superare il problema delle vertigini causate dalle altezze, anche se alla fine l’esperimento non è riuscito. Il terzo oggetto è invece la lira, in quanto il suo primo spettacolo poteva essere prodotto solo se il finanziatore avesse messo “sul tavolo” almeno 5 milioni di lire, ma quella volta gli proposero una somma che superava di gran lunga tale cifra: fino a 75 milioni di lire. Tra le canzoni cita anche “E ti ricordo ancora” di Fabio Concato, usata anche per i titoli di coda del suo primo film da regista “L’amico del cuore”, mentre tra i personaggi ricorda Lucio Dalla (sempre pieno di profumo e Salemme è allergico), Monica Vitti e Nicola Piovani. 

Fonte : Today