Pink Floyd, Roger Waters definisce qual è per lui “l’ultimo vero album della band”

Ogni fan dei Pink Floyd ha la propria interpretazione su quando è finita la storia della band. Per molti l’evento fondamentale è la separazione da Roger Waters dopo l’uscita di The Final Cut il 21 marzo 1983, per alcuni puristi invece è il 6 settembre 2007 quando il tastierista Richard Wright ha fatto il suo ultimo concerto in assoluto in un cinema di Leicester Square a Londra. David Gilmour presentava il film Remember That Night: Live at the Royal Albert Hall che racconta il tour dell’album solista On an Island, e Richard Wright è salito sul palco a sorpresa a suonare piano e tastiere per un pubblico entusiasta. Nessuno immaginava che sarebbe stata l’ultima volta per il silenzioso e riservato Wright che muore il 15 settembre 2008.

Ci sono anche dei fanatici della sperimentazione psichedelica che sostengono che nessuna versione della band senza Syd Barrett (che ha registrato solo il primo album dei Pink Floyd The Piper at the Gates of Dawn nel 1967) sia da prendere in considerazione. Per Roger Waters invece tutto è finito con Wish You Were Here, il nono album della band che esce il 12 settembre 1975 dopo The Dark Side of the Moon. “Per me è l’ultimo album dei Pink Floyd, un disco scritto specificamente per parlare dell’assenza di Syd ma anche dell’assenza tra i membri della band. The Wall è un disco interamente mio, e anche The Final Cut, chiunque ci abbia suonato” ha detto il bassista e fondatore della band riferendosi alla formazione dell’ultimo album, senza Richard Wright e con Michael Kamen e Andy Brown alle tastiere e Ray Cooper alle percussioni. È incredibile che resti fuori dall’elenco di Roger Waters un album come Animals, che contiene Dogs una delle migliori interpretazioni del loro rock visionario, inquietante e sublime. Wish You Were Here resta un capolavoro assoluto, con la suite Shine on You Crazy Diamond divisa in due parti sul lato A e sul lato B per rendere omaggio a Syd Barett. Secondo Roger Waters è anche l’ultimo momento in cui i Pink Floyd funzionano come una entità creativa unita.    

Fonte : Virgin Radio