Pechino: l’elettrico protagonista al primo Salone dell’auto post-Covid

Nella capitale inaugurata ieri la rassegna automobilistica aperta sino ai primi di maggio. Un evento che certifica l’espansione in tutto il mondo dei veicoli elettrici “made in China”. Bruxelles vuole mettere un freno ma i mezzi cinesi pronti per assaltare il mercato europeo. La concorrenza resa più feroce dalla guerra dei prezzi, mentre la maggior parte dei produttori registra perdite.

Pechino (AsiaNews) – Il Beijing International Automotive Exhibition, rassegna biennale dedicata all’auto nella capitale cinese, ha aperto i battenti ieri con la cerimonia ufficiale di inaugurazione dopo quattro anni di cancellazioni dovute alla pandemia di Covid-19. Per quanto riguarda il settore dei veicoli elettrici, a farla da padrone sono i marchi locali con le ultime novità a livello produttivo. Il salone dell’automobile riflette inoltre il ruolo della Cina come principale mercato al mondo per i mezzi a motore: una realtà in espansione e che, nell’ultimo periodo, ha registrato un deciso cambiamento di rotta avendo virato sul concetto di auto “100% elettrica” mettendo in mostra 278 nuovi veicoli, come emerge dai dati forniti dall’organizzazione. 

Attualmente, le case automobilistiche elettriche cinesi svolgono un ruolo di primo piano grazie alla loro enorme capacità produttiva. Pechino è diventato il più grande esportatore di veicoli a livello globale. Nel frattempo, le vendite di mezzi elettrici cinesi hanno raggiunto una pietra miliare in aprile, con oltre la metà delle auto vendute in tutto il Paese. Le case automobilistiche “made in China” guardano con attenzione al salone dell’auto partito ieri, mentre le case automobilistiche straniere stanno cercando di adattare le loro strategie al mercato cinese in continua evoluzione.

Di certo vi è che il salone dell’auto è la vetrina più importante per presentare i nuovi modelli frutto delle ultime innovazioni. Le case automobilistiche cinesi guardano con attenzione alla classe media come principale target di vendita e hanno ampliato – e diversificato – le quote di mercato per i veicoli ad un prezzo inferiore. Nel frattempo Byd, il più grande costruttore di veicoli elettrici al mondo, sta promuovendo i suoi marchi dalla qualità superiore, con l’obiettivo primario di cancellare la propria immagine di costruttore di mezzi a basso costo. Xiaomi, uno dei più grandi produttori di telefoni cinesi e un nuovo arrivato nel mercato dei veicoli elettrici, ha lanciato la sua prima mostra in questo salone dell’auto con il suo nuovo modello di berlina sportiva. Lei Jun, amministratore delegato di Xiaomi, ha anche annunciato un piano aggressivo per espandere la capacità produttiva e la rete di vendita.

Le case automobilistiche cinesi stanno pubblicizzando la loro tecnologia di guida intelligente e stanno facendo concorrenza a Tesla. Al riguardo, Byd ha dichiarato che lancerà modelli rinnovati dotati di un sistema di assistenza alla guida avanzato e sviluppato in proprio. Inoltre, alcune aziende cinesi come Seres e Chery hanno scelto di collaborare con Huawei per produrre nuovi modelli con sistema di guida intelligente.

L’Unione europea sta indagando sui veicoli elettrici cinesi per i sussidi e le misure di protezione di cui beneficiano, in risposta alle quali non sarebbero escluse tassazioni extra. La cosiddetta invasione di veicoli elettrici cinesi sul mercato europeo è uno dei temi principali al centro della controversia commerciale fra Pechino e Bruxelles. I sistemi logistici dei porti europei, come quelli di Anversa e Brema, sono sommersi dalle auto elettriche cinesi. I moli sono diventati in queste settimane il parcheggio dei veicoli cinesi invenduti.

Oltretutto, le case automobilistiche cinesi più ambiziose stanno adottando la strategia di produrre localmente in Europa. Chery ha acquisito uno stabilimento a Barcellona e afferma che sarà il suo principale impianto di esportazione globale. Byd ha avviato la costruzione di un nuovo stabilimento in Ungheria. Leapmotor intende collaborare con Stellantis per produrre i suoi modelli a Torino. Diverse case automobilistiche cinesi hanno discusso con il governo di Roma in merito al progetto futuro di avviare nuovi stabilimenti in Italia.

Di contro, fra quante hanno deciso di non presentarsi al salone dell’auto di Pechino vi è l’americana Tesla. Nel 2021 una donna aveva protestato durante il salone dell’auto di Shanghai, denunciando il malfunzionamento dei freni che sarebbe stato all’origine di un incidente. Tesla detiene solo l’8% della quota di mercato dei veicoli elettrici nel Paese, mentre il leader Byd ha superato il 30%.

Le case automobilistiche straniere hanno avviato lentamente la loro trasformazione in veicoli elettrici. General Motors ha eliminato per la prima volta i motori tradizionali al Salone dell’auto. Anche Mercedes Benz ha presentato alcuni veicoli elettrici per l’appuntamento nella capitale cinese. Per entrare nel mercato interno, alcune aziende straniere stanno investendo nella produzione locale e nella ricerca per fornire auto su misura per agli utenti.

La concorrenza sul mercato nel Paese del dragone si fa sempre più agguerrita, grazie anche all’ingresso di altre case automobilistiche. Tesla ha scatenato una guerra dei prezzi in Cina, seguita da un’ondata di tagli tra le case automobilistiche. Sebbene le vendite di veicoli elettrici abbiano raggiunto livelli record, il margine di profitto è in costante diminuzione. Solo alcune case automobilistiche, come Tesla e Byd, stanno realizzando profitti, mentre diversi altri produttori di veicoli elettrici hanno subito perdite per miliardi di yuan lo scorso anno.

Fonte : Asia