“Non ho intenzione di sottrarmi a un giusto processo, ma voglio difendermi in un procedimento equo”: lo afferma Ilaria Salis nella lettera lette dal padre Roberto e dalla sua collaboratrice Anna Pozzali oggi, 26 aprile, nel corso della conferenza stampa alla Camera alla quale hanno partecipato anche di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi Sinistra).
“Davanti a me un buco nero, ma non voglio sottrarmi”
“Ringrazio con tutto il cuore chi mi ha supportato in Italia, i sorrisi che ho trovato ad accogliermi alle udienze mi hanno scaldato il cuore e dato consapevolezza di non essere sola”, esordisce la maestra 39enne detenuta dal febbraio 2023 nelle carceri di Budapest, accusata di aver aggredito due uomini, durante “il giorno dell’onore”, commemorazione neo-nazista che si svolge ogni anno nella capitale ungherese.
“Sono fiera che l’Italia si sia mobilitata per quello che mi sta accadendo. Davanti a me ho ancora mesi, forse anni, in questo buco nero, ma è non mia intenzione sottrarmi al procedimento in cui sono imputata – chiarisce l’attivista – ma voglio difendermi nel processo nel rispetto dei diritti fondamentali, dei principi di proporzionalità e della presunzione di innocenza. So di non essere un caso unico né eccezionale. Io ho avuto la fortuna di non essere dimenticata, ma situazioni di ingiustizia simili sono all’ordine del giorno in diversi Paesi d’Europa e per questo ho accettato la candidatura. Voglio trasformare la mia vicenda in qualcosa di costruttivo, per la tutela dei diritti fondamentali”.
Parole che sembrano arrivare in risposta alle dure frasi dell’eurodeputata ungherese Eniko Gyori, dello stesso partito ultranazionalista del premier ungherese Viktor Orbán: “Se Ilaria Salis a luglio dovesse sedere all’Eurocamera, non sarebbe un problema, d’altronde in quest’aula non sarebbe la prima criminale”, ha dichiarato durante l’ultima plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
“Il fatto che i Verdi abbiano deciso di candidarla per noi risulta comunque inconcepibile”, ha proseguito l’europarlamentare ed ex ambasciatrice dell’Ungheria a Roma. “Da una donna detenuta per aver aggredito delle persone per strada a diventare una candidata ufficiale alle elezioni il passo sarebbe eccessivamente corto”. Sembrerebbe infatti sufficiente “lamentarsi delle condizioni carcerarie ungheresi inumane e il fatto di essere portati in tribunale con le catene ai piedi” per avere un posto nelle liste.
“Salis una criminale, ma se eletta sarà libera”: la sentenza preventiva della deputata di Orbán
A Strasburgo era presente anche il padre di Ilaria, Roberto Salis: “Mia figlia è imputata, non è condannata”, ha sottolineato, aggiungendo che “se qualcuno Ilaria una criminale non fa che comprovare quanto stiamo dicendo e quanto abbiamo scritto nella mozione che presenteremo in aula”.
Fonte : Today