Meloni al “minimo sindacale”, quanti voti sposta Vannacci, erba alta in città e le altre notizie da sapere per iniziare la giornata

Buongiorno dalla redazione di Today.it. Ecco Start, le notizie da sapere per iniziare la giornata: è venerdì 26 aprile 2024.

25 APRILE “SENZA” MELONI. E’ rimasto deluso chi si aspettava un cambio di passo di Giorgia Meloni nelle celebrazioni della Liberazione, con un più profondo riconoscimento dei valori dell’antifascismo. La premier si è limitata al minimo sindacale in un post su Instagram, ribadendo l’impegno “contro tutti i totalitarismi di ieri e oggi”. Agenda pubblica di fatto vuota ieri, a parte la corona di fiori al milite ignoto deposta con Mattarella. Alle 9.30 il suo 25 aprile era “già finito”. Una scelta che non può né deve sorprendere: c’entrano le elezioni ormai vicine, primo test nazionale da quando è al governo, non può rischiare di perdere un solo voto a destra. Ha scelto di preservare l’epica della comunità politica di quella generazione che è riuscita a trasferire la sezione romana di Colle Oppio, la prima del Msi in Italia, a Palazzo Chigi. A Milano scontri al corteo tra manifestanti pro Palestina e la Brigata ebraica.

ANTIABORTISTI NEI CONSULTORI. Sulle associazioni antiabortiste nei consultori la palla passa alle Regioni. Sono loro, nell’organizzazione dei consultori, a poter coinvolgere anche “soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”. Con i fondi del Pnrr. Ma c’è già chi si sfila, come la Sardegna. Il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza in Italia è tra i più bassi d’Europa, e in calo costante anno su anno. “Se la destra fosse onesta dovrebbe ammettere che portare le associazioni pro-vita nei consultori è solo un inutile atto di crudeltà”, dice alla Stampa Alessandra Kustermann, prima donna primario della Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano, che chiede politiche vere di sostegno alla natalità e congedi paritari, non spot: “Alle ragazze di oggi per non essere terrorizzate all’idea di avere un figlio serve ben altro che la promessa di 200 euro al mese per un anno”.

QUANTO VALE VANNACCI. “Sono contento che un uomo di valore come il Generale Vannacci abbia deciso di portare avanti le sue battaglie di libertà insieme alla Lega in Parlamento europeo”, twitta Matteo Salvini, che fa “all in” sul militare che si vanta di rifiutare l’antifascismo, a volte con posizioni talmente sgangherate e retrive da essere sgradite anche a molti esponenti del Carroccio. Sarà candidato in tutte le circoscrizioni (anche se non capolista). Elezione dunque molto, molto probabile. O Vannacci prende una valanga di voti o Salvini rischia di giocarsi la leadership, perché i primi a non volerlo in lista sono i militanti della Lega del Nordest. Quanti voti sposta Vannacci? E’ una domanda non banale. Nei piani di Salvini dovrebbe aiutare il Carroccio a frenare il calo nei sondaggi e superare facilmente sia Forza Italia sia l’asticella dell’8%. Di certo non sarà una campagna elettorale noiosa.

ERBA ALTA IN CITTÀ. Milano segue l’esempio di grandi città come Vienna, Francoforte, Barcellona, Ginevra, Torino e decide di sciare crescere l’erba alta nei parchi cittadini. Obiettivo: offrire un habitat più ricco per api e insetti impollinatori e contribuire alla diversità biologica delle aree urbane. Stop ai decespugliatori. C’è chi critica, parlando di incuria travestita da ambientalismo. I medici lanciano l’allarme: se tra gli insetti di cui si favorirebbe la presenza ci fossero le zanzare (ed è inevitabile che accada, a questo punto), sarebbe una follia autolesionista anche in vista del pericolo Dengue. Si sa che gli adulti di zanzara tigre volano di notte e di giorno riposano nell’erba, che va tagliata per evitare il proliferare anche di zecche e altri vettori di infezioni. 

RAFAH. Gli Usa non hanno dato via libera a Israele per l’attacco a Rafah, ma l’esercito israeliano ha informato il governo che le sue forze hanno completato i preparativi e la data dell’attacco ora dipende dal gabinetto di guerra di Tel Aviv. Rafah, al confine con l’Egitto, è l’unica città di Gaza in cui le forze armate israeliane non sono ancora entrate. Ci sono quattro battaglioni di Hamas a Rafah e, forse, decine di ostaggi. Oltre un milione di persone si è rifugiato lì da mesi. Le truppe israeliane entreranno “per gradi”, secondo funzionari egiziani, e si prevede che i combattimenti dureranno “circa sei settimane”. Immagini satellitari mostrano due nuovi accampamenti di tende nel sud di Gaza. I media israeliani hanno riferito che Israele stava acquistando 40.000 tende per preparare l’evacuazione dei civili. Ogni tenda potrebbe contenere 12 persone.

Vi segnalo inoltre in breve:

BIDEN E GAZA. La protesta contro i massacri a Gaza dilaga nei campus Usa, ormai coinvolge 32 college da una costa all’altra. Arresti e sgomberi a parte, il consenso elettorale di Biden traballa. La crisi palestinese può togliergli i voti dei giovani e inoltre un sondaggio di Bloomberg rivela che il 56% degli elettori negli Stati chiave (sono 7) è contrario all’invio di armi ad Israele.

PAESI BALTICI. La Svezia schiererà in Lettonia carri armati CV90 e Leopard 2. Ad annunciarlo il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, nel corso di un incontro con la sua omologa lettone, Evika Silina. “Rafforzare la sicurezza della regione baltica (praticamente ai confini con la Russia, ndr) è oggi ancor più urgente di quanto non lo fosse precedentemente”.

A VENEZIA COL TICKET. Cinque euro per fare un giro a Venezia. Da ieri. Raccolti 78.500 euro. Ma ci sono tante esenzioni: se sei veneto, se hai l’hotel, e molto altro. L’obiettivo è scoraggiare il turismo meno redditizio. Critiche varie associazioni locali: “Servono politiche lungimiranti”. Venezia si sta spopolando e accoglie 20 milioni di visitatori l’anno. Il ticket rischia di rendere Venezia ancora più turistica, equiparandola a un parco di divertimenti.

SCIOPERO RAI. “Il controllo asfissiante” sul lavoro giornalistico e il tentativo di ridurre la Rai “a megafono del governo”. Questi i principali motivi della protesta del sindacato Usigrai che ha portato alla proclamazione per il prossimo 6 maggio dello sciopero dei giornalisti della tv pubblica.

COLPO JUVE. Gli insider di calciomercato sostengono che Michele Di Gregorio, il giovane portiere del Monza, sarà il primo tassello della ricostruzione bianconera. Tra Juventus e brianzoli sarebbe vicina l’intesa per circa 20 milioni. Principio di accordo col giocatore fino al 2029. Al 99,9% l’allenatore della “vecchia signora” 2024/2025 non sarà più Max Allegri: sarà esonerato tra un mese o poco più.

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Fonte : Today