Leonardo, 20 opere in un solo digiwall

Ha storto il naso quando glielo hanno detto. “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci versione digitale? Mah, preferisco non commentare, ha pensato. E invece ha dovuto ricredersi. Martin Kemp, professore emerito di Storia dell’arte al Trinity College di Oxford, è uno dei massimi esperti del grande artista toscano. È grazie a lui se il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha deciso di sborsare 400 milioni di dollari per il dipinto del Salvator Mundi. Lo ha fatto fidandosi dell’attribuzione a Leonardo del quadro certificata dallo storico dell’arte inglese. 400 miloni di dollari non sono pochi!

Un grande pannello interattivo per i dipinti di Leonardo

Martin Kemp è l’ospite d’onore all’inaugurazione della nuova mostra permanente “I dipinti di Leonardo” presso il Leonardo3 Museum alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Il direttore Massimiliano Siani è lieto di presentare il grande esperto al pubblico prima di annunciare il pezzo forte della mostra: un grande pannello interattivo che consente al visitatore con un solo click ed un solo colpo d’occhio di rendersi conto dell’intera produzione pittorica di Leonardo da Vinci.

Tutto Leonardo in un click

Per la prima volta riuniti, i 20 dipinti ricondotti unanimemente alla paternità di Leonardo, si dischiudono alla vista come disponendosi nell’atelier stesso dell’artista: il visitatore è perciò messo in condizione di apprezzarli anzitutto in un’unica veduta d’insieme, potendo nel contempo saggiarne, come mai prima d’ora, i reciproci rapporti dimensionali, per poi procedere a un contatto visivo intimo, esplorandone anche il più minuto particolare..

I dipinti sono: Annunciazione (Firenze, Uffizi), Madonna del garofano (Monaco, Alte Pinakothek), Ritratto di Ginevra Benci (Washington, National Gallery of Art), Battesimo di Cristo (Firenze, Uffizi), Madonna Benois (San Pietroburgo, Hermitage), Adorazione dei Magi (Firenze, Uffizi), San Girolamo penitente (Città del Vaticano, Pinacoteca Apostolica), Vergine delle rocce, prima versione (Parigi, Louvre), Ritratto di un musico (Milano, Pinacoteca Ambrosiana), Dama con l’ermellino (Cracovia, Czartoriskij Muzeum), Madonna Litta (San Pietroburgo, Hermitage), Belle Ferronnière (Parigi, Louvre), Vergine delle rocce, seconda versione (Londra, National Gallery), Ultima Cena (Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie, versione restaurata digitalmente da Leonardo3), Madonna dei fusi (collezione privata), Monna Lisa (Parigi, Louvre), Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnello (Parigi, Louvre), San Giovanni Battista (Parigi, Louvre), Bacco (Parigi, Louvre), Salvator Mundi (collezione privata).

Ogni capolavoro è corredato da contenuti di approfondimento intuitivi e facilmente fruibili dai visitatori mediante accurate schede tecniche, timeline che illustra il contesto storico e culturale in cui le opere sono state realizzate, significativi dettagli iconografici, utili a interpretare i complessi significati concettuali delle opere. Grande risalto viene dato anche alla gestazione compositiva sulla base di una comparazione con i disegni preparatori. Si dispiega così il fluire della creatività artistica di Leonardo nel suo originarsi e nel suo compiersi, dalla mente che crea alle mani che dipingono.  

Leonardo regista cinematografico

Abbiamo chiesto a Martin Kemp che mestiere avrebbe fatto Leonardo se fosse vissuto nel nostro secolo. “Sicuramente – ha risposto il grande storico dell’arte – avrebbe apprezzato molto tutte queste elaborazioni grafiche in movimento, a lui piacevano molto le immagini in movimento. Sarebbe forse stato un graphic designer, un esperto di animazioni digitali e in 3D. Oppure un regista. I bozzetti preparatori delle sue opere erano veri e propri storyboard simili a quelli dei film di oggi”. Peccato davvero che il grande maestro non sia vissuto ai giorni d’oggi. Pensate che cosa incredibile sarebbe stata andare al cinema a vedere l’ultimo film di Leonardo da Vinci. Uno spettacolo geniale!

Fonte : Sky Tg24