È morto Laurent Cantet, il regista francese premiato al Festival di Cannes aveva 63 anni

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È morto Laurent Cantet, il regista francese premiato al Festival di Cannes nel 2008 aveva 63 anni. Scomparso a causa di una malattia, stava lavorando a un nuovo progetto cinematografico che sarebbe dovuto uscire nel 2025.

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È morto Laurent Cantet, regista premiato con la Palma d’Oro nel 2008 per film La classe – Entre les murs, all’età di 63 anni. La sua agente all’AFP ha reso pubblica la sua scomparsa, avvenuta questa mattina a Parigi. Stava lavorando a un progetto cinematografico intitolato The Apprentice, che sarebbe dovuto uscire nel 2025, nonostante l’aggravarsi della sua malattia.

Le cause della morte di Laurent Cantet

Laurent Cantet è morto questa mattina di giovedì 25 aprile 2024 a Parigi, “di malattia” ha fatto sapere la sua agente all’AFP, confermando la notizia del quotidiano francese Liberation. Il regista francese aveva 63 anni e negli ultimi mesi stava lavorando a un progetto cinematografico, The Apprentice, che sarebbe dovuto uscire nel 2025. Figlio di insegnanti, lo sceneggiatore e regista era l’erede della cultura dei suoi genitori, “persone impegnate in un certo numero di cause, nelle quali era molto incarnata la morale laica e repubblicana”, scrive La Repubblica.

Il suo primo film, Risorse umane, gli permise di farsi conoscere al grande pubblico e grazie a questo vinse diversi premi tra cui il Premio César per la migliore opera prima di fiction nel 2001. Nel 2008 ha vinto la palma d’Oro al Festival di Cannes con il film La classe – Entre les murs che folgorò la giuria e il presidente Sean Penn.

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L’omaggio del Festival di Cannes

Il profilo social del Festival di Cannes ha omaggiato il regista con queste parole: “Siamo profondamente addolorati per la morte del regista e sceneggiatore francese Laurent Cantet, il cui corpo di lavoro coerente e umanistico è il segno distintivo di un cinema sensibile, profondo e socialmente consapevole. Vincitore della Palma d’oro 2008 per Entre les murs, questo artista impegnato e strenuo umanista ha cercato la luce nonostante la violenza sociale, e ha trovato speranza nonostante la durezza della realtà. Il Festival è rattristato nel salutare questo essenziale regista, che con il suo profondo impegno ha portato con sé la profonda convinzione che il cinema possa cambiare le traiettorie”.

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Fonte : Fanpage