È in arrivo il 26 aprile la prima puntata di Thank You Goodnight: The Bon Jovi Story, la serie in quattro parti che ripercorre la carriera dei Bon Jovi, dal primo singolo Runaway del 1984 al loro ultimo tour del 2022, fino ai problemi alle corde vocali di Jon Bon Jovi e il ritorno con l’album Forever in arrivo il 7 giugno. Un racconto dal vero degli esordi di Jon Bon Jovi nel mondo del rock, da quando lavorava come assistente di suo cugino Tony Bongiovanni nei prestigiosi Power Plant Studios di New York ai primi singoli trasmessi in radio fino ai venti milioni di copie dell’album Slippery When Wet del 1986 e ai due singoli al numero uno in classifica, You Give Love a Bad Name e Livin’ on a Prayer e ad una carriera da superstar del rock mainstream che non ha mai smesso di avere successo.
Ma durante la prima della serie a Londra Jon Bon Jovi ha detto: «Non volevamo vantarci. È stato un lungo viaggio e come tutte le carriere che sono durate decenni anche la nostra ha avuto i suoi alti e bassi. Abbiamo voluto raccontarli in modo assolutamente sincero». Il tastierista Daid Bryan ha aggiunto: «Abbiamo voluto aprire il sipario e svelarci come band e come persone».
Il progetto è stato realizzato dal regista Gotham Chopra, documentarista sportivo che ha lavorato con atleti come Tom Brady, LeBron James, Kobe Bryant e Simon Biles. Durante le riprese, Chopra ha visto Jon Bon Jovi affrontare i problemi alle corde vocali che lo hanno portato ad un intervento e ad un lungo recupero: «Ho pensato: seguiamo questo tema, è interessante. Alla fine oltre che la storia di quaranta anni di carriera di una grande band, il film è anche la storia dei due lunghi anni trascorsi da Jon e del suo lungo percorso per tornare sul palco». Jon Bon Jovi ha ammesso di essere un grande collezionista della storia della sua band e ha custodito tantissimo materiale video degli anni Ottanta e Novanta, che è stato usato da Chopra insieme a interviste inedite a collaboratori, manager, amici e anche al chitarrista Richie Sambora che ha lasciato la band nel 2013. «Quando abbiamo rivisto tutte le cose che abbiamo fatto ci siamo detti: ecco perché siamo così stanchi» ha detto David Bryan. «Credo che l’eredità di una band sia importante» ha detto Jon Bon Jovi, «Siamo fieri di quello che abbiamo fatto, volgiamo essere ricordati in un certo modo e lavoriamo per quello».
Fonte : Virgin Radio