All’inizio del Novecento il radiotelegrafo era sulla bocca di tutti, così come il nome di Guglielmo Marconi, premio Nobel per la fisica nel 1909, noto per essere l’uomo che aveva stabilito il primo collegamento via etere tra il nuovo e il vecchio continente. Mentre Marconi cercava di estendere il suo monopolio delle telecomunicazioni a distanza in tutto il mondo, altrettanto rapidamente avanzava la ricerca scientifica che avrebbe consentito il passaggio dalla radiotelegrafia alla radiofonia e quindi alla trasmissione non solo di punti e linee dell’alfabeto morse, ma anche di voci, musica e suoni.
Marconi e la nascita dell’URI
“Marconi ha avuto senza dubbio un ruolo centrale sia per gli sviluppi della radiotelegrafia, sia per quelli della radiofonia, sebbene in modo diverso”, afferma il professor Fabio Guidali, storico della radio e della televisione all’università di Milano. “Aveva infatti condotto in prima persona gli esperimenti con le onde elettromagnetiche che avrebbero portato alla nascita della telegrafia senza fili. Invece, per quanto riguarda l’avvento della radiofonia e del broadcasting, il suo fu piuttosto un ruolo da imprenditore. Riuscì infatti a integrare e a commercializzare delle innovazioni tecnologiche a cui non aveva lavorato direttamente”. In particolare, gli sviluppi tecnologici che aprirono la strada alla trasmissione e alla ricezione di contenuti sonori furono il diodo, brevettato nel 1904 da John Ambrose Fleming, e il triodo, realizzato due anni dopo da Lee de Forest.
Ben presto apparirono chiare le potenzialità degli apparecchi radiofonici prodotti e commercializzati da Marconi non solo per usi bellici e per il salvataggio in mare, ma anche per il consumo di massa. “Nonostante Marconi fosse più interessato alle applicazioni finalizzate alla comunicazione uno a uno, piuttosto che a quella uno a molti, era dotato di grande spirito imprenditoriale e di straordinaria lungimiranza”, commenta Guidali. “Capì, perciò, che sarebbe stato vantaggioso investire anche nella radiodiffusione”.
Il contributo di Marconi fu infatti fondamentale per la nascita del broadcasting, ovvero il tipo di trasmissione da uno a molti, che caratterizza la radio così come la conosciamo oggi. Dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, Marconi condusse i primi esperimenti per la radiodiffusione in Inghilterra, dove nel 1922 contribuì alla nascita della BBC.
Fonte : Wired