Il World Malaria Day si celebra ogni anno il 25 aprile per evidenziare la necessità di investire nel controllo e nella prevenzione di questa malattia che, in alcune aree del mondo – in particolare Africa subsahariana e Sud-est asiatico, continua a essere una delle prime cause di morte dei bambini sotto i cinque anni d’età. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2022 sono stati registrati circa 249 milioni di casi di malaria nel mondo
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Oggi, 25 aprile, si celebra la Giornata mondiale contro la Malaria, una ricorrenza annuale per evidenziare la necessità di investire nel controllo e nella prevenzione di una malattia che, in alcune aree del mondo – in particolare Africa subsahariana e Sud-est asiatico, continua a essere una delle prime cause di morte dei bambini sotto i cinque anni d’età. Istituito dagli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità durante l’Assemblea del 2007, il World Malaria Day rappresenta un’occasione per sensibilizzare e ribadire l’importanza degli impegni politici presi nel 2015, quando venne adottato dall’Oms il Global technical strategy for malaria 2016-2030, un testo-guida per i Paesi a rischio in cui sono contenute tutte le strategie di riduzione della mortalità globale per malaria entro il 2030.
Che cos’è la malaria
La malaria è una parassitosi, cioè una malattia infettiva provocata da protozoi parassiti, trasmessi all’uomo dalle punture di zanzare femmine infette. Il principale vettore della malaria, diffusa soprattutto in Africa ma anche nei Paesi del Sud-est asiatico, del Medio Oriente e dell’Asia Centrale, del Pacifico occidentale e dell’America centrale e meridionale, è infatti la zanzara del genere Anopheles. Sintomo principale è la febbre alta, unita a brividi scuotenti e sudorazione, vomito, diarrea: una sintomatologia, almeno inizialmente, comune a qualsiasi sindrome influenzale. Nei casi più gravi, la malaria severa può progredire in modo molto rapido e causare la morte: i pazienti più fragili sono in particolare i bambini tra i 6 mesi e i 3 anni di età.
I dati
Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2022 sono stati registrati circa 249 milioni di casi di malaria nel mondo, con un aumento di 5 milioni rispetto all’anno precedente. Secondo gli studiosi dell’Oms, tra le cause responsabili di questo incremento c’è il cambiamento climatico, che può avere effetti indiretti sulla diffusione della malattia, come l’interruzione nella catena di approvvigionamento dei farmaci e dei vaccini. Ciononostate, nel 2022 ben 34 nazioni hanno riportato meno di mille casi di malaria e tra i Paesi che sono stati certificati liberi dalla malattia dall’Oms troviamo ora anche Azerbaigian, Belize e Tagikistan. Nei Paesi in cui non è endemica, come l’Europa e l’Italia, la malaria rappresenta la malattia d’importazione più importante ed è legata soprattutto ai viaggi in aree tropicali e all’aumento dei flussi migratori. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia continuano a essere presenti zanzare del genere Anopheles, potenziali vettori della malattia. Gli ultimi dati disponibili, pubblicati dall’Iss, riferiscono di 8.641 casi di malaria (1,3 casi per 100.000 abitanti) in 29 Paesi europei.
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Il vaccino
Oltre al vaccino RTS,S/AS01, approvato nel 2021, l’Organizzazione mondiale della sanità ha prequalificato anche un secondo vaccino, l’R21/Matrix-M, sviluppato dall’Università di Oxford e prodotto dal Serum Instituite of India. Come specificato in un articolo di Slow News, la prequalificazione implica un maggiore accesso ai vaccini nella prevenzione della malaria nei bambini ed è un prerequisito importante per l’approvvigionamento delle dosi da parte dell’Unicef. Nel 2023 il vaccino è stato diffuso in alcuni Paesi africani in cui la malattia è endemica. Il Ghana è stato il primo Paese al mondo ad approvarlo (si trattava dell’R21), seguito da Nigeria, Burkina Faso e Camerun, che ha invece avviato la prima campagna vaccinale antimalarica della storia dell’umanità.
Gli obiettivi del Global tecnical strategy for malaria
Il Global technical strategy for malaria 2016-2030 fornisce quattro obiettivi da raggiungere entro il 2030 per contrastare la malaria. I punti del testo approvato dall’Oms includono la riduzione dei nuovi casi di malaria almeno del 90%, la riduzione della mortalità almeno del 90% e l’eliminazione della malaria almeno in 35 Paesi. Ultimo punto è quello di prevenire il ritorno di casi di malaria nei Paesi in cui è stata debellata.
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Fonte : Sky Tg24