Nel vasto panorama dei farmaci da banco, il paracetamolo, noto anche come acetaminofene e presente in molti farmaci tra cui la Tachipirina, spicca come uno dei più diffusi e utilizzati per l’automedicazione a livello globale.
Largamente utilizzato per contrastare gli effetti del raffreddore o per il trattamento del dolore acuto e cronico, il paracetamolo è poi molto facile da reperire ed è percepito come sicuro, tanto da poter essere somministrato anche ai bambini e alle donne in gravidanza.
Tuttavia, anche se il paracetamolo è generalmente considerato sicuro quando usato correttamente, è fondamentale essere consapevoli dei rischi associati a un uso improprio o eccessivo.
Cos’è la Tachipirina e come funziona?
La Tachipirina, conosciuta anche come paracetamolo o acetaminofene, è un farmaco comunemente utilizzato per ridurre la febbre e alleviare il dolore. Funziona agendo sul sistema nervoso centrale per ridurre la produzione di sostanze chimiche responsabili del dolore e dell’infiammazione.
Se usato in modo appropriato, rispettando i dosaggi indicati, il paracetamolo non presenta particolari pericoli per la salute.
I sintomi dell’avvelenamento da Tachipirina
L’avvelenamento da Tachipirina si verifica solitamente in maniera accidentale perché, trattandosi di un farmaco venduto liberamente, viene percepito come sicuro e se ne assume più della dose consigliata. Un’atra fattispecie molto comune è il sovradosaggio dovuto all’assunzione di medicinali diversi, tutti contenenti paracetamolo: per esempio, sono molte le persone che, dopo aver assunto una compressa di Tachipirina, decidono di alleviare altri sintomi con medicinali diversi, come il TachiFluDec o simili, senza sapere che anche questi contengono paracetamolo, e finendo così per esporre il proprio organismo al sovradosaggio.
Il Centro Antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano registra ogni anno, in media, circa 8mila sovradosaggi da farmaci e il paracetamolo è il primo nella lista dei medicinali coinvolti negli errori di somministrazione nei bambini sotto i 6 anni.
I sintomi iniziali possono essere lievi e includere nausea, vomito e sudorazione eccessiva. Tuttavia, in casi più gravi, l’avvelenamento da Tachipirina può portare a danni al fegato, insufficienza epatica e persino alla morte. Molti soggetti con avvelenamento da paracetamolo possono non sviluppare alcun sintomo nelle prime 24 ore successive al sovradosaggio, mentre altri possono inizialmente riportare sintomi aspecifici come vago dolore addominale e nausea.
Tachipirina: quando si rischia l’avvelenamento
Il principale rischio del paracetamolo è quello dell’epatotossicità, nel caso in cui il farmaco venisse assunto in dosi superiori a quelle raccomandate, in presenza di patologie del fegato o dei reni e se il paziente ha problemi di alcolismo.
Le dosi raccomandate di paracetamolo da rispettare sono:
- sotto i 10kg di peso: 7,5 mg, ripetibile ogni 4/6 ore max 4 volte al giorno. Dose massima per 24h: 30mg
- tra i 10 e i 50kg di peso: 15 mg, ripetibile ogni 4/6 ore max 4 volte al giorno. Dose massima per 24h: 60mg
- oltre i 50kg di peso: 1g, ripetibile ogni 4/6 ore max 4 volte al giorno. Dose massima per 24h: 4 g.
Inoltre, oltre alle dosi possono essere rischiosi anche i tempi d’uso: uno studio condotto da ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Leed, Regno Unito, ha dimostrato che l’uso prolungato del paracetamolo è associato a un rischio maggiore di problemi cardiaci, gastrointestinali e renali.
Fattori di rischio e prevenzione: quando assumere la Tachipirina con attenzione
Alcuni fattori aumentano il rischio di avvelenamento da Tachipirina, tra cui:
- assunzione di dosi superiori alle raccomandazioni o uso prolungato senza consultare un medico;
- assunzione di altri farmaci contenenti paracetamolo – sono più di 100 i prodotti da banco che contengono paracetamolo, presente anche in molti farmaci di combinazione da prescrizione;
- consumo concomitante di alcol, che può aumentare il rischio di danni epatici;
- problemi di salute preesistenti, come malattie epatiche o renali, che possono influenzare il metabolismo del farmaco.
Per ridurre il rischio di avvelenamento da Tachipirina, è importante seguire queste precauzioni:
- Seguire le indicazioni del medico o le istruzioni sulla confezione: non superare mai la dose consigliata e evitare l’uso prolungato senza supervisione medica.
- Evitare l’uso di alcol: il consumo di alcol può aumentare il rischio di danni epatici quando assunto con la Tachipirina. Evitare l’uso concomitante di alcol o consultare un medico prima di assumere il farmaco.
- Monitorare i sintomi: prestare attenzione a eventuali segni di avvelenamento da Tachipirina, come nausea, vomito, dolore addominale e itterizia. In caso di sintomi sospetti, consultare immediatamente un medico.
- Tenere fuori dalla portata dei bambini: conservare la Tachipirina e altri farmaci fuori dalla portata dei bambini per evitare l’assunzione accidentale.
La Tachipirina è un farmaco efficace per il trattamento di febbre e dolore, ma è importante utilizzarlo con cautela, solo se strettamente necessario e rispettare le dosi consigliate. L’avvelenamento da Tachipirina può causare gravi danni al fegato e persino la morte, quindi è fondamentale essere consapevoli dei potenziali rischi e adottare precauzioni adeguate. In caso di dubbio o sintomi sospetti, consultare sempre un medico o un professionista sanitario qualificato.
Fonte : Today