Quali tennisti italiani saranno alle Olimpiadi?

Oltre a Sinner, chi scenderà in campo per l’Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024? E con chi disputerà il doppio il campione degli ultimi Australian Open? Nadal riuscirà a disputare i Giochi nel “suo” Roland Garros? In definitiva, come si ottiene il pass olimpico?

Mancano meno di cinquanta giorni e cinque tornei del circuito maggiore per determinare i qualificati alla rassegna parigina: i 1000 di Madrid e Roma, gli ATP 250 di Ginevra e Lione, e il secondo slam della stagione, il Roland Garros. Dopodiché la race to Paris (oltre ad alcuni criteri che ora analizzeremo) decreterà gli ammessi ai cinque tabelloni in programma al Bois de Boulogne: singolare maschile e femminile, doppio maschile, doppio femminile e doppio misto. Insomma, varrà la classifica di lunedì 10 giugno, la stessa che potrebbe regalarci il primo numero uno italiano nella storia del tennis.

Djokovic per la storia

Gloria e carriere dei campioni del tennis (rimasto lontano dal programma olimpico dal 1928 al 1984) si misurano con gli Slam e le settimane in vetta alla classifica ATP-WTA, tuttavia negli anni la rincorsa alla medaglia d’oro è diventata sempre più centrale per i grandi interpreti della racchetta. Se è vero che dal 1988 troviamo campioni olimpici come Mecir (Seul), Rosset (Barcellona), Massu (Atene), Dementieva (Pechino), Puig (Rio de Janeiro) e Bencic (Tokyo), che non sono mai riusciti ad imporsi in un major, non va dimenticato che fuoriclasse come Agassi, Nadal, Murray, Kafelnikov e Zverev tra gli uomini, e Graf, Henin, Venus e Serena Williams tra le donne, hanno saputo alimentare la loro leggenda proprio grazie ai Cinque Cerchi.

Solo tre tennisti nella storia hanno vinto i 4 slam e la medaglia d’oro in singolo alle Olimpiadi: Steffi Graf (che fece tutto questo nella sua annata magica, il 1988), Andre Agassi e Rafael Nadal. In epoca recente l’oro olimpico è sfuggito a Roger Federer (argento a Londra 2012, aveva però vinto il torneo di doppio con Wawrinka a Pechino) e soprattutto a Novak Djokovic, che nel corso delle quattro edizioni a cui ha partecipato ha raccolto “solo” il bronzo nel 2008 in Cina. Per vincere il metallo più prezioso Nole aveva prosciugato energie fisiche e mentali nella campagna di Tokyo 2021, perdendo anche la sfida per il bronzo contro Carreno Busta e arrivando stremato alla finale degli US Open contro Medvedev che gli avrebbe regalato il Grande Slam e l’immortalità tennistica.

Quest’anno lui, Sinner e Alcaraz hanno già affermato in tempi non sospetti di inserire i Giochi di Parigi tra gli obiettivi principali della stagione e ad oggi restano ancora loro i favoriti per il titolo olimpico. Ma chi saranno i principali avversari?

Come si ottiene la qualificazione?

Per comprenderlo occorre districarsi nel regolamento ufficializzato dall’International Tennis Federation. Il main draw di singolare sarà composto da 64 giocatori, da 32 coppie invece il tabellone di doppio (di cui almeno una francese). Numeri che vanno ovviamente raddoppiati per le competizioni femminili. Saranno infine 16 le coppie per il torneo di doppio misto.

Quindi ogni Federazione potrà qualificare nella migliore delle ipotesi sei tennisti e sei tenniste, con alcuni limiti. Il primo è legato al numero dei giocatori per ognuno dei tabelloni: non più di 4 per il singolo, non più di 2 coppie per il doppio e solo una coppia per il misto. Per aspirare a ottenere il pass Olimpico occorre però aver ricevuto almeno due convocazioni nelle competizioni a squadre (vale a dire Coppa Davis e Billie Jean King Cup) nel corso degli ultimi quattro anni, di cui una avvenuta nelle ultime due stagioni. Queste le linee guida generali, ora vediamo nel dettaglio come si ottiene la qualificazione.

Per i tabelloni di singolare si qualificano direttamente i primi 56 del ranking ATP e WTA. Qualora tra questi 56 dovessero esserci più di 4 tennisti per nazione, i posti liberati verrebbero assegnati tenendo conto di questi criteri:

  • 6 posti in base all’andamento delle competizioni continentali (2 posti dai Giochi Panamericani, 1 posto dai Giochi Asiatici e 1 posto dai Giochi Africani);
  • 2 posti ad ex medaglie d’oro o campioni di Slam, purché tra i primi 400 del ranking;
  • 1 posto “Universality” (super wild card);
  • 1 posto per la Francia, paese ospitante, qualora non avesse alcun atleta tra i primi 56.

Definire l’entry list per i tornei di doppio risulta ancora più complesso. Ottengono il pass i primi 10 del ranking di doppio e ognuno di questi potrà scegliersi il compagno che vuole purché sia tra i top 300 del ranking di singolo o doppio. Si qualificheranno poi 24 coppie in base alla miglior classifica combinata (singolare e doppio), mentre per individuare gli ultimi 7 posti si privilegerà il piazzamento in singolare.

Per determinare le 16 coppie del doppio misto verrà di norma conteggiato il ranking combinato di chi avrà già ottenuto un posto nei tabelloni di singolo o doppio.

Sinner ai Giochi in coppia con…

Ora che abbiamo chiarito (speriamo!) un regolamento decisamente articolato, analizziamo la situazione dell’Italia e delle principali nazionali.

Dopo il trionfo di Malaga e la seconda Coppa Davis della storia messa in bacheca, gli azzurri cercano di sfatare un altro tabù conquistando una medaglia olimpica che manca dal 1924 (bronzo di Uberto De Morpurgo), ma era decisamente un altro tennis. Jannik Sinner è, manco a dirlo, il candidato principale. Sul rosso, proprio dove cercherà in queste settimane la vetta della classifica (a Madrid è la testa di serie n.1), Jannik ha tutto per competere al massimo livello. Ad oggi gli altri tre italiani qualificati per il main draw del singolare sarebbero Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Luciano Darderi. Se i primi due hanno un ragguardevole gruzzolo di punti di vantaggio sugli inseguitori, lo stesso non si può dire dell’italo argentino, che dovrà “respingere” l’assalto di Flavio Cobolli (distante 86 punti) e Lorenzo Sonego (90). Ancora più indietro Luca Nardi (146) e Matteo Berrettini (211). Nel doppio la certezza è rappresentata da Bolelli-Vavassori (finalisti in Australia), mentre Sinner sarebbe in questo caso orfano del fido Sonego, con cui ha entusiasmato nelle serate di Davis. Va tuttavia ricordato che né Darderi e né Cobolli sono stati convocati da Filippo Volandri nel corso dell’ultimo quadriennio olimpico, fatto che rimetterebbe in gioco le candidature di Sonego e Berrettini qualora dovessero rientrare tra i primi 56 del ranking.

Nel femminile ha già staccato da tempo il pass qualificazione Jasmine Paolini (per lei questa settimana anche il best ranking nella classifica WTA, 13), che sarà protagonista anche nel torneo di doppio con l’irriducibile Sara Errani, determinata a disputare la sua quinta Olimpiade. Lotteranno fino all’ultimo per un posto Elisabetta Cocciaretto, Lucia Bronzetti e Martina Trevisan.

Tornando ai maschietti, numeri alla mano rischia di restare fuori Rafa Nadal, ma se il campione maiorchino deciderà di essere presente le opportunità per inserirlo in tabellone non mancano di certo. Attualmente fuori dai top 400, Nadal deve ottenere ancora qualche vittoria da qui al Roland Garros per ottenere almeno una delle wild card riservate ai campioni Slam o alle ex medaglie d’oro. Non bastasse, esiste pur sempre la super wild card (Universality Place) assegnata esclusivamente dal Comitato Olimpico. La possibilità di chiudere la carriera agonistica alle Olimpiadi di Parigi, sul Philippe Chatrier, magari in doppio con Carlos Alcaraz, è un qualcosa che nessuno vorrà negargli.

Tutti gli altri big non avranno invece problemi a qualificarsi per i Giochi parigini, con i russi Medvedev e Rublev che gareggeranno senza bandiera come “Individual neutral athletes”. Decisamente improbabile la presenza del bi-campione Olimpico Andy Murray (Londra e Rio de Janeiro). La rottura dei legamenti della caviglia sinistra patita a Miami, l’ennesimo infortunio della sua carriera, allontana Sir Andy dal tennis giocato e persino dalla possibilità di un’ultima passarella sui prati di Wimbledon.

Fonte : Today