Israele deve ancora fornire prove a sostegno delle sue affermazioni, secondo cui il 12% dei mille dipendenti dell’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (Unrwa) a Gaza è affiliato a organizzazioni terroristiche come Hamas o la Jihad islamica. È la dura denuncia del rapporto indipendente, guidato dall’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, aperto dopo le accuse presentate da Israele all’indomani dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, secondo cui almeno 12 dipendenti dell’organismo delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi erano direttamente coinvolti nelle atrocità perpetrate dal gruppo terroristico più di sei mesi fa.
“Israele deve ancora fornire prove”
Secondo il Guardian – che ha ottenuto in anteprima una copia dei risultati dell’inchiesta – Israele riceve un elenco regolarmente aggiornato dei membri del personale dell’Unrwa, ma dal 2011 non ha mai sollevato preoccupazioni su alcun nome presente nella lista. “Israele ha dichiarato pubblicamente che un numero significativo di dipendenti dell’Unrwa sono membri di organizzazioni terroristiche”, si legge nel rapporto. ”Tuttavia, Israele deve ancora fornire prove a sostegno di ciò”. Secondo la Commissione, l’Unrwa è ”insostituibile e indispensabile” per i palestinesi di Gaza, Giordania, Libano, Siria e Cisgiordania e potrebbero essere implementati meccanismi di salvaguardia più forti per garantire la neutralità. Inoltre, il rapporto sostiene che l’Unrwa ”possiede un approccio più sviluppato alla neutralità rispetto ad altre entità simili delle Nazioni Unite o Ong”.
La (dura) risposta di Israele
Il governo israeliano ha criticato l’indagine indipendente sull’Unrwa, bollata come non “vera” o “approfondita”. “Non appare come un’indagine genuina e approfondita. Sembra un tentativo di evitare il problema e di non affrontarlo direttamente”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano.
L’indagine condotta dall’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha concluso che l’organizzazione ha margine di miglioramento su questioni come la neutralità o la trasparenza, ma ha escluso che le autorità israeliane abbiano presentato prove che dimostrino i legami terroristici attribuiti a molti dei suoi dipendenti. “Il rapporto Colonna ignora la gravità del problema e propone soluzioni cosmetiche che non rispondono all’enorme infiltrazione di Hamas nell’Agenzia”. “Hamas si è infiltrato così profondamente che non è più possibile distinguere dove finisce l’Unrwa e dove inizia Hamas”, ha sottolineato il portavoce, secondo cui 2.135 dipendenti dell’Unrwa sono membri di Hamas o della Jihad islamica e un quinto del personale non docente delle scuole dell’agenzia è affiliata ad Hamas.
Come funziona l’inchiesta indipendente
Il processo di revisione indipendente è stato avviato a febbraio dall’ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, dopo che almeno 15 paesi avevano congelato i finanziamenti all’agenzia umanitaria per i rifugiati palestinesi. Il gruppo di valutazione è guidato dall’ex ministra Colonna, in collaborazione con tre centri di ricerca: l’Istituto Raoul Wallenberg in Svezia, l’Istituto Chr. Michelsen in Norvegia e l’Istituto danese per i diritti umani.
La revisione esterna indipendente sull’operato dell’Unrwa si svolge “parallelamente” a un’indagine attualmente in corso da parte dell’Ufficio dei servizi di supervisione interna delle Nazioni Unite (Oios). La nomina della commissione guidata da Colonna è stata decisa in consultazione con il Commissario generale di Unrwa Philippe Lazzarini che ne aveva fatto richiesta. L’obiettivo del gruppo di valutazione è quello di “determinare se l’Agenzia sta facendo tutto il possibile per garantire la sua neutralità e per rispondere a qualsiasi accusa di gravi abusi”. Il gruppo ha presentato un rapporto intermedio a Guterres entro la fine di marzo, seguito da un rapporto finale entro la fine di aprile, che includerà, se necessario, raccomandazioni per “migliorare e rafforzare” i meccanismi in vigore.
Lo stop dei finanziamenti all’Agenzia
Le accuse israeliane sul coinvolgimento del personale dell’Unrwa nell’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre hanno portato i principali donatori a gennaio a tagliare i loro finanziamenti all’agenzia Onu, che rappresenta il principale canale di sostegno umanitario non solo ai palestinesi di Gaza ma alle comunità di rifugiati palestinesi in tutta la regione. I finanziamenti sono stati tagliati nonostante la crisi umanitaria che coinvolge 2,3 milioni di persone a Gaza. Solo nelle ultime settimane, la maggior parte dei Paesi donatori ha ripreso i finanziamenti all’agenzia dell’Onu che opera a Gaza e in Cisgiordania. Tra questi, però, mancano gli stati Uniti. Il sostegno finanziario di Washington all’Unrwa è stato permanentemente vietato dal Congresso da quando sono state avanzate le accuse.
Prima agenzia delle Nazioni Unite, l’Unrwa è stata istituita con una risoluzione dell’Assemblea generale dell’organismo nel 1949 per prendersi cura dei migliaia di rifugiati che sono fuggiti o sono stati cacciati dalle loro case nella cosiddetta Nakba (la ‘catastrofe’ in arabo) quando è stato creato lo Stato di Israele.
Fonte : Today