Tesla, la crisi non si ferma

Alla vigilia del rapporto sugli utili del 23 aprile, il valore delle azioni di Tesla è sceso di più del 3% a causa della preoccupazione destata dal taglio dei prezzi operato dalla casa automobilistica a livello globale. Lo riporta l’agenzia Reuters, ricordando che la società di Austin tra il 19 e il 21 aprile ha abbassato di una somma che arriva fino ai 2.000 dollari il costo di veicoli come Model 3 e Model Y in vari mercati, tra cui Stati Uniti, Cina, Germania e Italia, per contrastare la scarsità della domanda dettata dall’aumento dei tassi di interesse.

A creare ancora più timore negli investitori è l’ipotesi concreta, leggibile nei dati in possesso del London stock exchange group (Lseg), che la casa automobilistica più preziosa del mondo possa far registrare il primo calo dei ricavi e il margine lordo più basso degli ultimi quattro anni. Anche per questo i finanziatori attendono chiarezza dall’amministratore delegato Elon Musk sulle strategie dell’azienda, che solo lo scorso 15 aprile ha licenziato più del 10% dei propri dipendenti in giro per il mondo.

In ballo c’è, tra gli altri, il progetto di sviluppare un robotaxi, un mezzo a guida autonoma per servizi cittadini che secondo l’agenzia stampa britannica sarebbe stato posto nelle gerarchie della casa automobilistica davanti all’annunciata Model 2, un’automobile economica, che a sua volta sarebbe dovuta approdare sul mercato a un prezzo non superiore ai 25mila dollari. Il magnate sudafricano ha comunque smentito l’abbandono di tali voci direttamente dal suo profilo su X.

Nel dettaglio, il valore delle singole azioni di Tesla è sceso il 22 aprile a quota 141,80 dollari, portando il calo totale di quest’anno al 41%. Solo l’ultimo 3% vale di fatto circa 15 miliardi dei 468 totali che rendono ancora Tesla la casa automobilistica di maggior valore del mondo, nonostante la rincorsa attuata negli ultimi mesi dalla giapponese Toyota grazie al boom di domande per i suoi veicoli ibridi.

Fonte : Wired