La primavera e le calde temperature sembrano un lontano ricordo. Con l’ondata di freddo anomalo che si sta abbattendo sull’intera Italia, molti si domandano se possono accendere i termosifoni per riscaldare le proprie abitazioni, dopo lo spegnimento imposto a inizio mese. Da Nord a Sud della penisola, numerosi Comuni hanno dato il via libera alla norma che consente di derogare, in presenza di forti peggioramenti meteo, al limite stagionale di utilizzo degli impianti di riscaldamento, permettendo la riaccensione per un periodo non superiore alle sette ore giornaliere.
Dove si possono accendere i termosifoni?
A causa del brusco calo delle temperature, del vento, pioggia e qualche debole nevicata in provincia di Alessandria, il Comune ha previsto con un’ordinanza del 22 aprile che “in caso di abbassamento delle temperature è possibile attivare, per un massimo di sette ore al giorno, gli impianti termici. Pertanto anche al di fuori del periodo previsto di accensione, gli impianti termici possono essere comunque attivati in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio”.
Analogo discorso per il Milano. “Al di fuori del periodo di accensione consentito e senza alcuna ulteriore disposizione delle autorità, gli impianti termici possono essere attivati dal responsabile solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, per una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria (7 ore)”, puntualizzano dagli uffici di piazza Scala. A Milano, dunque, si possono accendere i termosifoni dato che le temperature esterne sono fisse sulla cifra singola.
La situazione in Emilia Romagna
Complici le condizioni meteo anomale per il periodo, con il brusco abbassamento delle temperature, i Comuni di Bologna e Parma danno l’ok per accendere i termosifoni in casa. Nel capoluogo bolognese, l’accensione facoltativa degli impianti di riscaldamento fino al 26 aprile compreso senza superare la temperatura di 19 gradi.
A Parma decisione analoga ma il Comune con ordinanza sindacale proroga l’accensione facoltativa degli impianti di riscaldamento fino al 28 aprile, autorizzandone il funzionamento per un limite massimo di sei ore e mezzo al giorno, nella fascia oraria 5-23.
Firmata l’ordinanza anche in riviera, dal Comune di Rimini dove fino al 29 si potranno riaccendere i termosifoni in tutte le categorie di edifici, per un massimo di sei ore e mezzo al giorno. Decisione analoga all’altro capo della regione, a Piacenza, fino al 24 aprile compreso per massimo sette ore al giorno.
Anche a Modena è possibile riaccendere gli impianti di riscaldamento, almeno fino a domenica 28 aprile, per un massimo di sei ore al giorno. Lo segnala il Comune, emettendo un’ordinanza che autorizza all’accensione nelle abitazioni e in tutte le categorie di edifici “solo per un massimo di sei ore al giorno, limitando l’accensione alle ore più fredde, e senza superare i 19 gradi di temperatura”.
Vista l’ondata di maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna, con temperature nettamente al di sotto delle medie stagionali, il Comune di Imola autorizza l’accensione dei termosifoni fino al 2 maggio. A stabilirlo è un’ordinanza firmata dal sindaco Marco Panieri, in cui si legge che “la durata giornaliera dell’accensione non deve essere superiore alla metà di quella consentita a pieno regime, ossia non può superare le sette ore giornaliere tra le ore 5 e le 23”.
Le altre zone di Italia
Fino al 30 aprile chi vorrà, a Genova, potrà riaccendere i termosifoni: l’ondata di freddo che sta investendo la Liguria in queste ore, addirittura con il ritorno della neve in alcune zone, ha convinto il sindaco Marco Bucci a firmare un’ordinanza che permette la riaccensione facoltativa degli impianti di riscaldamento fino al 30 aprile per un massimo di sei ore giornaliere a regime normale.
Come spiega GenovaToday, per regime normale si intende una temperatura di 17°C + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigiani e assimilabili, mentre per tutti gli altri edifici la temperatura prevista è di 19°C+2 di tolleranza. Per regime attenuato, invece, si intende una temperatura dell’ambiente di 16°C con un +2°C di tolleranza.
A La Spezia invece l’ordinanza di proroga accensione degli impianti di riscaldamento stabilisce un massimo di sei ore al giorno fino al 23 aprile compreso.
Più lunga invece la proroga a Pordenone. Il Comune ha stabilito il posticipo dello spegnimento degli impianti di riscaldamento fino al 28 aprile compreso, per un massimo di 6 ore e 30 minuti al giorno in due sezioni, tra le 5 di mattina e le 23 di sera. Decisione analoga a Verona, dove i cittadini potranno impostare accendere i termosifoni fino al 30 aprile per non più di sette ore giornaliere con la temperatura massima stabilita in 19 C° per gli edifici pubblici che per quelli privati, mentre i gradi scendono a 17 per gli edifici industriali e assimilabili.
Dall’altro capo della penisola, in Toscana, fino a tutto il 30 aprile a Siena e Livorno è fissato un massimo di sei ore al giorno per l’accensione dei termosifoni. Ad Arezzo, invece, il Comune ha previsto una proroga fino al 24 aprile, sempre con un limite massimo di sei ore al giorno e l’obbligo di legge di non superare la temperatura di 17°C per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e di 19 °C per tutti gli altri edifici.
Prorogata l’accensione dei riscaldamenti, anche a Chieti, viste le temperature invernali di questi giorni. Nella mattinata di oggi 22 aprile, il sindaco Diego Ferrara ha firmato l’ordinanza per la riaccensione dei termosifoni fino alla giornata di mercoledì 1° maggio compreso.
Fonte : Today