L’Europa si sta scaldando troppo. Una temperatura media annuale di 2,3°C superiore alla media del periodo preindustriale. Ovvero 0,8°C in più rispetto a quegli 1,5°C entro i quali gli accordi di Parigi impegnavano a contenere l’aumento della temperatura. Questo è stato il 2023 in Europa secondo l’agenzia comunitaria Copernicus, che sorveglia l’andamento del clima con dati satellitari e ha rilasciato oggi il suo report European State of the Climate.
Un documento che rappresenta un focus sulla situazione climatica del continente esaminando, oltre all’andamento delle temperature, anche quello delle precipitazioni, delle ondate di calore e dello scioglimento dei ghiacci. Ma anche della produzione di energia da fonti rinnovabili, che nel 2023 ha superato per la prima volta il 40% del totale.
Le temperature
Come detto, la temperatura media annua del 2023 ha superato di oltre i 2 gradi centigradi la media del periodo 1850-1900. La temperatura è rimasta al di sopra della media per 11 mesi e settembre 2023 è stato il settembre più caldo mai registrato. Copernicus ha riunito sei diversi dataset che misurano questo valore e il risultato è il grafico sottostante.
A seconda del dataset che si prende in considerazione, il 2023 è stato il primo o il secondo anno più caldo di sempre, contendendosi questo primato con il già di suo disgraziato 2020, che sarà ricordato per la pandemia da nuovo coronavirus. Il filtro nella parte bassa (in alto a sinistra per chi leggesse da desk) consente di visualizzare i valori relativi ad un singolo dataset. La linea dello zero, colorata in rosso, indica che i valori sono espressi come anomalia rispetto alla media del periodo 1991-2020.
Fonte : Wired