Airchat, che cos’è il nuovo social che ha conquistato la Silicon Valley

A tal proposito, ho chiesto a Ravikant se qualche azienda di intelligenza artificiale potrebbe comunque raccogliere i dati da Airchat senza un accordo formale. “Li bloccheremo, li citeremo in giudizio e poi, se avessi una batteria di satelliti orbitali, li bombarderemo“, è stata la sua risposta.

I piani di monetizzazione di Airchat, invece, sono meno chiari. Ravikant non ha mai citato la possibilità di far pagare l’accesso agli utenti. E se da una parte è evidente che il formato attuale dei contenuti si adatti bene agli annunci audio, andare in questa direzione rischierebbe di rendere l’app inascoltabile per gli utenti.

E poi c’è anche il problema della moderazione dei contenuti, considerando che le note audio vengonono condivise nel feed senza essere filtrate, nell’esatto momento in cui chi le registra rilascia il bottone del microfono virtuale dell’app. Domenica, per esempio, un troll sembrava aver oltrepassato i limiti, insultando i fondatori dell’app e definendola “fottuta spazzatura”. Oggi, quella nota vocale è ancora lì.

Nel solo fine settimana è stato creato un canale Airchat chiamato semplicemente “Guerra”. Vi hanno aderito più di 529 membri. Gli argomenti di conversazione spaziavano dall’attacco dei droni iraniani su Israele alla guerra a Gaza, e poi ancora alle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Gli utenti vi hanno condiviso opinioni, notizie non confermate, pensieri sulle armi e previsioni del prezzo del petrolio.

La conversazione, seppur asincrona, ricordava quelle che si svolgevano su Clubhouse, l’app di conversazione audio dal vivo diventata virale durante la pandemia, prima di cadere nel dimenticatoio. Al pari di Airchat, anche questa era afflitta dalle difficoltà di moderazione che derivano da una piattaforma basata sull’audio.

Eppure, le politiche dichiarate di Airchat enfatizzano l’automoderazione: è possibile silenziare o bloccare una persona, ma questa è solo una soluzione limitata per i problemi dei contenuti dannosi o della disinformazione che si annidano in un’app. Inoltre, l’app chiarisce che non allonterà gli utenti per un diverbio educato o per questioni politiche, ma lo farà per molestie, furto d’identità, comportamento scorretto e contenuti illegali.

Ho controllato il feed Airchat di Ravikant per vedere se avesse pubblicato qualcosa di più specifico sulla moderazione. Non sono riuscito a trovare nulla, ma ho notato che nella tarda serata di domenica ha riaperto l’app agli utenti iOS. Anzi, sembrava anche che avesse difficoltà a dormire: “Santo cielo, devo andare a dormire – ha detto con una voce stanca -. Ma sto avendo una splendida conversazione nei DM. La migliore conversazione avuta qui“.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.

Fonte : Wired