Una bambina palestinese è nata grazie a un intervento cesareo di urgenza dopo che la madre era stata uccisa in un bombardamento da parte della truppe israeliane a Rafah, nella Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto i medici dell’ospedale dove è stato eseguito il parto. Nel raid, sono morte almeno 22 persone, tra cui 13 bambini. Tra le vittime anche la sorella maggiore della neonata e il padre.
Le condizioni della piccola, che pesa 1,4 chili, sono stabili e stanno migliorando gradualmente, ha detto detto Mohammed Salama, uno dei medici dell’ospedale di Rafah, all’agenzia stampa Reuters. La neonata è stata messa in un’incubatrice. Sul petto un nastro adesivo con la scritta “la bambina della martire Sabreen Al-Sakani”, il nome della madre, che era incinta di 30 settimane.
L’altra giovane figlia della donna, Malak, che ha perso la vita nel raid, avrebbe voluto chiamare la sorella Rouh, che significa “spirito” in arabo, ha raccontato suo zio Rami Al-Sheikh alla Reuters.
Il raid, secondo Israele, avrebbe colpito vari obiettivi di militanti di Hamas, inclusi complessi militari, postazioni di lancio e persone armate. Ma i palestinesi denunciano che tra le vittime ci sarebbero solo donne e bambini.
A Rafah si trovano oltre la metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza. La città, vicino al confine con l’Egitto, è diventato il luogo in cui si sono rifugiati gli abitanti della Striscia in fuga dai bombardamenti. Nonostante le pressioni internazionali, Israele minaccia di portare avanti un’offensiva di terra nell’area.
A oggi, le autorità sanitarie palestinesi affermano che più di 34mila persone, per lo più civili, sono state uccise nell’assalto israeliano nella Striscia, iniziato dopo che i terroristi di Hamas avevano attaccato Israele il 7 ottobre, uccidendo circa 1.200 persone e rapendone altre 253, secondo le informazioni fornite da Israele.
Fonte : Today