Narwal Robotics, l’azienda che produce il robot Freo X Ultra appena sbarcato in Italia – e che abbiamo avuto l’occasione di provare per un mese – ha sede in Cina, per la precisione nella metropoli dove la tecnologia è di casa: Shenzen.
Narwal è stata fondata nel 2016 e conta sul lavoro di oltre mille dipendenti. Il Freo X Ultra è un dispositivo di fascia alta per prestazioni e prezzo (949 euro quello di listino). Si tratta di un robot caratterizzato da diversi punti di forza – rispetto alla concorrenza – e da qualche difetto su cui, nel complesso, si può chiudere un occhio.
Il Design e le misure
Il Narwal Freo X Ultra è bello da vedere. Non c’è dubbio. Bianco, lucido, compatto. Curve giuste al posto giusto. Se Apple producesse un robot aspirapolvere/lavapavimenti, probabilmente lo farebbe così. Con un design minimale, e un piccolo display touch rotondo sul coperchio della base station, che permette di eseguire rapidamente – senza bisogno di collegarsi all’app – cinque operazioni: accensione/spegnimento, blocco bambini, lavaggio/asciugatura moci, avvio/arresto della pulizia e richiamo/uscita del robot.
Il “blocco bambini”, a proposito, è una funzione molto intelligente. Impedisce a un bimbo di attivare in modo accidentale il robot. Una volta inserita, si può sbloccare premendo per due secondi una combinazione di tasti (lucchetto+richiamo/uscita).
Ma il nuovo Narwal non è solo una gioia per gli occhi. Il robot fa felice anche chi possiede un piccolo appartamento, dove ogni centimetro conta. La base station del Freo X Ultra ha dimensioni sicuramente inferiori a quelle di gran parte dei robot per le pulizie presenti sul mercato: misura appena 40 cm di larghezza per 42 centimetri di altezza, mentre i centimetri di profondità sono 29.
Tutto questo senza rinunciare a una dimensione generosa delle taniche per l’acqua pulita e l’acqua sporca: entrambe di circa 4,2 litri, sono riposte sotto il coperchio della base station, con chiusura ermetica a prova di sgocciolamento quando vengono trasportate verso uno scarico. E anche a prova di cattivi odori (parliamo ovviamente di quelli che possono derivare dalla raccolta dell’acqua sporca che è stata utilizzata per il lavaggio dei due panni utilizzati dal robot per lavare).
La vaschetta in cui avviene la pulizia dei moci è ben strutturata, appare resistente e sembra a prova di fuga d’acqua – nel periodo di prova non ha mai dato problemi – ma rispetto a top di gamma di altri produttori non è presente nella confezione una spazzola dedicata alla sua pulizia. Il lavaggio della vaschetta, in cui restano residui di sporcizia, è un’operazione che va fatta di tanto in tanto, per non pregiudicare il risultato del lavaggio dei moci.
[A proposito dei panni: sono di un bianco lucente anche questi, una scelta coraggiosa che Narwal dice di non aver fatto a caso: la pulizia dei moci è accurata al punto da riuscire a mantenerli immacolati. Dopo diversi lavaggi, in realtà, non appaiono più così bianchi. Ma si ha comunque l’impressione che vengano trattati a dovere].
Ultima nota sulle scelte del costruttore: la spina del dispositivo che si collega alla presa elettrica non è una Schuko – che caratterizza la stragrande maggioranza degli elettrodomestici, robot aspirapolvere inclusi – ma una Eurospina di più semplice gestione.
Il compromesso della polvere
Il design compatto richiede un compromesso. Nella base station del Freo X Ultra, infatti, c’è spazio solo per le taniche per l’acqua e per il detersivo.
[Piccola parentesi: un flacone è già incluso all’acquisto del robot, si mette a testa in giù e si fissa in modo che una piccola quantità di detersivo venga aggiunta all’acqua per il lavaggio dei pavimenti. Ma il limite è che non c’è modo di riutilizzare il flacone con un qualsiasi altro detergente, dunque ne va acquistato uno ufficiale sul sito Narwal (930ml a 19,90 euro)].
Lo spazio della base station, dicevamo, se ne va tutto in taniche e detersivo, e dunque la polvere è costretta a rimanere nel corpo del robot vero e proprio.
Ma Narwal sostiene di aver sviluppato una tecnologia capace di comprimere la polvere nel sacchetto in modo estremo, affinché questo possa rimanere in sede sette settimane prima di essere sostituito. Abbiamo usato il robot quasi tutti i giorni per un mese, e in effetti c’è ancora spazio per briciole, peli e sporcizia varia perché non c’è stato bisogno di cambiare il primo sacchetto installato. L’operazione di compressione è sottolienata dal rumore che produce il robot quando ritorna alla base, tipico dello svuotamento (nei modelli che lo consentono): nel caso del Freo X Ultra il getto d’aria, verosimilmente, comprime la polvere nel sacchetto.
Nella confezione del Freo X Ultra ci sono in tutto tre sacchetti usa e getta (con filtro incluso), per un totale – sulla carta, e in base alla frequenza di utilizzo – di 21 mesi. Sono quasi due anni, non è male. E comunque, in casi estremi, è prevista anche la classica vaschetta di plastica che si può svuotare e riutilizzare.
Abbiamo apprezzato molto questa doppia opzione, per una questione di contenimento dei costi. L’auto svuotamento nella base station, caratteristica comune a molti robot per la pulizia top di gamma, rappresenta sul lungo periodo un vantaggio non indifferente. Ma chi ha bisogno di spazio potrebbe preferire il Freo X Ultra. Va detto, inoltre, che sullo store i sacchetti monouso hanno un costo irrisorio (13,99 euro la confezione da 3 sacchetti).
Non va dimenticato, inoltre, che sul mercato ci sono top di gamma come il Dyson 360 Vis Nav che al prezzo di 1299 euro mettono a disposizione per la polvere e la sporcizia soltanto la tradizionale vaschetta di plastica che va svuotata manualmente.
La squadra di spazzole
La spazzola principale del nuovo Narwal, quella a rullo antigroviglio, è ben disegnata e fa il suo dovere nelle zone, come il bagno, in cui spesso sono presenti capelli (nel caso dell’abitazione in cui è stato provato, anche molto lunghi). Il Freo X Ultra in prova non ha dovuto vedersela con i peli di animali domestici. Questo è un aspetto su cui ci siamo dovuti documentare: le recensioni pubblicate dai media stranieri elogiano la capacità della spazzola a rullo di gestire la peluria di gatti e cani.
A noi sono piaciute le doppie spazzole laterali, presenti su entrambi i lati del robot nella zona frontale. Troviamo che questa disposizione sia più efficace al convogliamento della sporcizia verso la bocchetta aspirante. Molti altri robot aspirapolvere, invece, offrono una sola spazzola su un lato.
Il potere del silenzio
La potenza dichiarata 8.200 Pa è degna di un top di gamma e dei migliori robot in circolazione. Le modalità di aspirazione sono quattro: silenzioso, normale, forte e super potente. Le prime due modalità, in modo particolare, sono sufficienti a rimuovere lo sporco più evidente – le classiche briciole vicino al tavolo a fine pasto, per intenderci – con un rumore ridotto rispetto ad altri robot che abbiamo provato. La modalità forte e quella super forte, sono fin troppo potenti se si utilizza il robot con una certa continuità. Possono tornare utili in presenza di tappeti.
Sempre sul fronte del rumore, è stato piacevole constatare che l’asciugatura dei panni, dopo l’operazione di lavaggio dei pavimenti, avviene nel più totale silenzio. Ed è anche sufficientemente veloce. Ogni volta i panni sono stati asciugati alla perfezione e dalla base che li ospita, dove vengono avvolti da una temperatura di circa 40 gradi, non è mai fuoriuscito cattivo odore.
A proposito dei moci: girano a 180 RPM ed esercitano sul pavimento una pressione di 12 Newton (10N, per intenderci, è la forza necessaria a sollevare un libro). Si può scegliere un lavaggio più o meno umido: il tutto si può impostare via app. Abbiamo provato la funzione lavapavimenti sia sul parquet sia sul gress porcellanato e in entrambi i casi ha dato ottimi risultati.
Nel lavaggio il limite è lo svuotamento di acqua sporca e la ricarica che il robot esegue in modo forse troppo frequente. Se il robot opera in solitudine, mentre siamo fuori casa per esempio, non è un problema. Ma se invece lavoriamo in casa questa operazione può essere abbastanza lunga e, in alcuni casi, di intralcio se si ha necessità di muoversi nelle varie stanze.
L’artista delle curve
La navigazione del Freo X Ultra è buona e quello che colpisce è la perfezione delle curve che disegna intorno agli oggetti o alle gambe del tavolo e delle sedie, per esempio, arrivando ad aspirare anche nei punti più complessi. Quando entra in modalità funzione pavimenti, invece, il robot oltre a effettuare i passaggi canonici fa anche dei movimenti avanti e indietro per pulire al meglio. In alcuni casi fa anche sorridere: il robot infatti arriva a scuore il “lato b” per una pulizia più accurata.
Un difetto, invece, è rappresentato dal fatto che spesso il robot non riconosce i cavi sul pavimento, come quelli per esempio delle lampade da terra o quelli dei caricabatterie degli smartphone. Altri dispositivi top di gamma che abbiamo provato ci riescono meglio. La “visione” del nuovo Narwal, insomma, da questo punto di vista sembra essere un po’ limitata.
Nel complesso invece l’intelligenza artificiale del robot lavora bene e intuisce quasi sempre quali sono i punti del pavimento che necessitano più potenza d’aspirazione o passaggi. Tutto questo avviene se avviamo da app la pulizia in modalità “Freo Mode”, che riconosce lo sporco e si adegua a esso.
[A proposito della app: è facile da usare, permette di mappare un appartamento in pochi minuti al primo avvio (un ambiente di 40 mq in 3 minuti, per esempio) e permette di impostare attività rapide che prevedono solo aspirazione oppure solo lavaggio in tutta la casa o solo in alcune stanze. Oltre, ovviamente, alla programmazione della pulizia].
In negativo ci ha colpito la ristretta compatibilità del robot con i router wi-fi. Il Narwal Freo X Ultra si collega solo a Wi-Fi che possono garantire il segnale a 2.4GHz e questo va tenuto in conto prima dell’acquisto. Bisogna controllare le caratteristiche della propria rete domestica, oppure mettere in conto che sarà indispensabile acquistare un modem/router appropriato. In futuro comunque potrebbe arrivare un aggiornamento che estenda la compatibilità del robot.
In definitiva, cosa ci è piaciuto:
Il design
Le misure compatte
L’accuratezza della pulizia
La silenziosità
Le spazzole super
Il blocco bambini
Cosa non ci è piaciuto:
La scarsa capacità di riconoscere i cavi sul pavimento
La compatibilità limitata con il wi-fi
Il frequente ritorno alla base in modalità lavapavimenti
Fonte : Repubblica