Beba, una delle pioniere dell’hip hop femminile italiano, ha pubblicato il nuovo singolo Mood blu (Epic/Sony Music Italy), prodotto da Rossella Essence e MARRAMVSIC. Dopo aver pubblicato nel corso dello scorso anno diversi singoli in cui si è divertita a spaziare tra generi diversi, Beba, all’anagrafe Roberta Lazzerini, è tornata alle origini pubblicando poche settimane fa il brano Dentro di me, un pezzo in chiave rap, e decide ora di proseguire su questa strada anche con Mood blu, affidandosi nuovamente a sonorità prettamente urban e al linguaggio che più la rappresenta.
Roberta sulla scia di Dentro di me, anche Mood Blu ti riconcilia con le radici rap: dopo un 2023 musicalmente eterogeneo, cosa ti ha ricondotto alle origini?
Mi piace ricordare che noi artisti siamo in primis persone e che io mi faccio tutto da sola. La musica è influenzata da quello che vivo. Quando, nel 2023, ho spaziato tra i generi ero io stessa un po’ confusa, avevo perso autostima e sicurezza. Mi sarei presa più tempo non fosse per le dinamiche discografiche che sono arrembanti. Una volta che ho rimesso insieme i pezzi, la prima cosa che ho sentito è stata l’esigenza di fare musica come quando ho iniziato, anche per curarmi poiché i testi rap mi hanno sempre comunicato forza. Dunque è stato un passaggio naturale.
Hai iniziato il 2024 con una sfida a te stessa, una sfida tra le due tue anime: non ci può essere un vincitore, ovviamente, ma si sono pacificate?
Ho passato molto tempo a far combattere la bambina con l’animo più ingenuo e vittima della vita che ha sofferto la guerriera che mi ha fatto vincere molte sfide. Ora ci siamo, dovevo lasciare che la guerriera si prendesse cura della bambina.
Quali sono i testi in cui hai provato a curarti?
Parlo in realtà dei miei testi. Ma anche la musica di altri artisti è stata terapeutica così come dei libri.
Sembra che tu abbia un rapporto conflittuale con la discografia, “quando la musica diventa lavoro”: oggi ti ritieni una ex ingenua, sei ancora ingenua oppure sei una vera guerriera? Ci aggiungo che canti “la musica Italia è un vecchio che ti guarda e sbava” quindi c’è anche il disincanto.
La seconda barra che hai citato, quella del vecchio che sbava, è per il pubblico. Il rapporto con la discografia è conflittuale, non amo abbassare la testa ma se vuoi fare questo lavoro devi comprendere determinate dinamiche. Conosco chi si siede al tavolo con le persone giuste e fa strada, io fatico, ho valori saldi, è stato un problema la passione che è diventata lavoro e bisogna sottostare a preconcetti, giudizi e regole.
Apri Mood Blu “con tutte le scuse che mi racconto” come se il dualismo interiore col tempo sia più estremo: continui a essere molto ansiosa? Dove è la regina che vince sul re di Groupie?
Sono molto ansiosa, ai tempi di Groupie non c’era spazio per la bambina e avevo il coltello tra i denti. Sacrificavo una parte importante di me in quel periodo. Oggi faccio convivere la bimba ansiosa e la regina senza che una schiacci l’altra.
In Tonica torna spesso la parola vestiti: quanto sei fashion addicted, hai un armadio ordinato e quale è il capo di abbigliamento cui non sai dire di no?
Non sono una fashion addicted, amo uscire vestita bene e mi creo da sola i miei look, se cerco ispirazione fuori vado indietro nel tempo, tipo la Gwen Stefani degli anni Novanta. Ho una quantità di vestiti enorme, mi rilassa acquistarli ma solo su internet. Il capo più rappresentato è il reggiseno anche se poi non lo indosso; comunque l’intimo mi piace.
L’uomo oggi è Narciso come quello che hai cantato? Perché hai scelto parole intime e forti in uscita dal covid per riprenderti la vita?
E’ una storia vecchia, sono passati sei anni prima che riuscissi a metabolizzarla. Mi sono riappropriata di un cassetto della mia vita chiuso da tempo e mi ha fatto bene. E’ stata una liberazione personale, è difficile parlare di relazioni tossiche anche con gli amici. Tante ragazze che si rivedono nel mio testo mi ringraziano, ho creato cosa importante per qualcuno e resta la mia canzone preferita.
“Abbiamo il dovere di amare, il diritto di mandare tutto a puttane”: non credi che i verbi andrebbero invertiti?
La ho scritta nella fase di crisi col mio ex. Ero combattuta perché mi sentivo trasportata da una parte ma dall’altra non ero felice e mi dicevo…ma come faccio a gettare via tutto?
Mi parli di Chiara, protagonista di una tua canzone?
Era la mia più cara amica dalla medie al liceo, ci siamo perse proprio l’ultimo anno di liceo per incomprensioni, in realtà non abbiamo mai litigato: poi lei ha chiuso e mai la ho più vista per dieci anni. E’ una storia romantica se ci pensi, le ho scritto una lettera che è diventata canzone, lei la ha ascoltata e siamo tornate amiche.
Prendiamo un brano come Lesbo Chic: ha più citazioni e riferimenti di un testo letterario e in più racconta la vita quotidiana, o almeno alcune sue sfumature. Come nasce? C’è una idea di partenza?
Con M¥SS KETAci adoriamo, mi invitò in studio da lei, c’erano due idee mie e una sua. Ma soprattutto due donne che avevano stima reciproca.
“Sono una canzone che non va sentita ma ascoltata” è una bellissima frase d’amore. Tra cento anni quale tua canzone vorresti fosse sempre ascoltata?
Narciso. E’ la canzone di cui sono più fiera, è stata ben comunicata e rappresentata. Non la ascolto perché mi tocca.
A proposito di anni, quest’anno celebri un compleanno importante: arriverà il nuovo disco? Dopo la Crisalide la…farfalla Beba?
Per ora ragiono a singoli e ne usciranno parecchi. Sono una persona semplice, ai compleanni al massimo invito venti persone.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Spero di andare incontro a una estate sia in studio che in tour. Alcune cose richiederanno del tempo perché sono ripartita praticamente da zero. Ti anticipo che il prossimo singolo è pronto e anche quello dopo. Sono sempre stata poco disciplinata e invece stavolta sono costante. In più ora ho un bel team e dunque sono ottimista sulla mia costanza.
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Fonte : Sky Tg24