“Meritiamo stessa protezione aerea di Israele”, l’appello di Zelensky ai leader Ue

La Russia “non rinuncia al ricatto delle radiazioni” e gioca con la sicurezza delle centrali nucleari. “Questo può essere fermato solo” con sistemi di difesa aerea come quelli di Israele e di cui i Paesi europei dispongono. È il messaggio consegnato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai leader Ue nel corso del summit di Bruxelles.

“La nostra attuale esigenza fondamentale è la difesa aerea”, ha incalzato Zelensky. “Qui in Ucraina, nella nostra parte d’Europa, purtroppo non abbiamo il livello di difesa che abbiamo visto tutti in Medio Oriente pochi giorni fa” quando Israele è riuscito a respingere tutti i missili e i droni lanciati dall’Iran “grazie alla forza combinata degli alleati”. Il presidente chiede ai Paesi Ue lo stesso sforzo: “Il nostro cielo ucraino e il cielo dei nostri vicini meritano la stessa sicurezza”. Zelensky è entrato anche nei dettagli della sua richiesta: “Abbiamo bisogno di sistemi specifici come Patriot, IRIS-T, SAMP-T, NASAMS. Sistemi che voi avete. Sono necessari in Ucraina in questo momento, per impedire a Putin di affidarsi a metodi terroristici”.

Il leader di Kiev ha ricordato come Mosca continui “a giocare brutalmente con la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia: non escludiamo che anche le infrastrutture delle altre centrali nucleari e le reti di distribuzione siano minacciate dal terrore russo”, ha avvertito.

Infine, Zelensky ha messo sul tavolo la questione dell’adesione Ue: “Apprezziamo l’aiuto tangibile di ciascuno di voi con attrezzature e finanze”, ha premesso. Ma “abbiamo anche bisogno di un sostegno molto specifico”, ha proseguito, ossia che “l’Unione europea mantenga ciò che ha promesso” sulla “piena adesione”. Per il presidente ucraino, “giugno è il momento giusto per avviare effettivamente i negoziati con l’Ucraina sull’adesione. Dobbiamo quindi adottare un quadro negoziale e organizzare la prima conferenza intergovernativa”, ha detto. 

Una richiesta, quest’ultima, che per il momento i leader Ue preferiscono aggirare: proprio a giungo ci saranno le elezioni europee, e il tema dell’allargamento all’Ucraina potrebbe alimentare ancora di più il malcontento degli agricoltori, su cui soffia l’estrema destra. Se le agevolazioni all’import di grano e di altri beni alimentari da Kiev sono state tra i principali motivi di protesta dei trattori, la prospettiva di un’adesione apre la porta al rischio per diversi Paesi di perdere ingenti fette di aiuti Ue a favore degli agricoltori ucraini.

Non a caso, il tema dell’allargamento non è stato neppure citato nelle conclusioni del summit di Bruxelles. I leader hanno sottolineato “il bisogno di dotare con urgenza l’Ucraina della difesa aerea”, ma i loro impegni si fermano al momento a queste parole.   

Fonte : Today