I viaggi della bellezza: “Ritocchini e trapianti pagando la metà che in Italia”

Se nella mitologia greca troviamo più volte il mito dell’eterna giovinezza nella realtà esiste la Turchia, nazione dove trapianti di capelli, ritocchini a viso e corpo e interventi ai denti sono praticamente all’ordine del giorno. Negli ultimi anni nella nazione a cavallo tra l’Europa orientale e l’Asia occidentale sono spuntate 300 cliniche private della bellezza. Mega strutture all’avanguardia al servizio di clienti europei, dove è possibile fare qualsiasi intervento estetico con un notevole risparmio di tempo e denaro. Quanto si risparmia ma soprattutto quali rischi si corrono?

Abbiamo provato a farci fare un preventivo da una famosa clinica di Istanbul. Poi abbiamo sentito Marcello, un imprenditore di Torino che sulla soglia dei 50 anni ha deciso di fare un trapianto di capelli per ringiovanire di almeno 10 anni. È volato in Turchia con un pacchetto all inclusive a un prezzo davvero vantaggioso. “Lo rifarei domani”, ha dichiarato a Today.it aggiungendo di non aver avuto nessuna esitazione. Ma i rischi ci sono, vediamo quali.

La Turchia è la patria della bellezza

C’è chi, vittima del bombardamento mediatico, alla prima ruga o al primo segno di decadimento fisico va in tilt e pensa al lifting o alla mastoplastica additiva. Chi, per rendere il proprio viso più simile ai modelli estetici dominanti, s’informa per fare una rinoplastica oppure per mettere faccette dentali che, come per magia, rendono più armonioso e più bianco il sorriso. Ma c’è anche chi non accetta la perdita dei capelli e inizia a rimuginare su un possibile trapianto. Interventi impegnativi e anche molto costosi. E così per risparmiare sempre più italiani (e non solo) volano in Turchia, nazione diventata negli ultimi anni la patria della bellezza. Ci sono più di 300 cliniche specializzate a Istanbul e dintorni dove è possibile fare qualsiasi tipo di intervento estetico. Organizzano tutto loro: persino il viaggio, a prezzi davvero imbattibili. Nel frattempo sui social impazzano meme di persone che non vengono riconosciute al controllo passaporti in aeroporto a causa della folta chioma e di un sorriso smagliante (come nella foto sotto).

Trapianto di capelli in Turchia meme Foto Facebook

Ebe, la dea della giovinezza serviva l’elisir di lunga vita agli dei per farli restare giovani e immortali; le cliniche turche invece offrono interventi chirurgici estetici all-inclusive. “Autotrapianto di capelli, volo di andata e ritorno da qualsiasi città d’Italia, 2 notti in un hotel 4 stelle a Istanbul, trasferimenti e interprete anche in sala operatoria a soli 2.500 euro”, illustra a Today.it Lucio Ricciardelli che da 6 anni lavora nel turismo medico in Turchia, in particolare nel trapianto di capelli. In Italia invece i preventivi partono da 6.000 – 7.000 euro.

Listini prezzi a confronto

Gli italiani che si rivolgono a Ricciardelli hanno in media tra i 30 e i 40 anni, “ma ci sono anche ragazzi di 20 anni e signori di 60-70 anni. Sono quasi sempre uomini, anche se la richiesta da parte delle donne è aumentata tantissimo”. Appartengono a tutte le classi sociali e la loro paura più grande non è il dolore, ma il viaggio: “Pensano di andare in un paese del terzo mondo”. Poi la sorpresa positiva, almeno per quanto riguarda le cliniche estetiche.

Partono per la Turchia non solo per il trapianto di capelli, ma anche per altri interventi di chirurgia estetica. “C’è tanta richiesta di silicone, lifting, seni, naso, botox” spiega l’esperto specificando che in questi casi il 70 per cento sono donne. Scelgono Istanbul non solo per la qualità ma anche per il prezzo. “Per rifarsi il naso ci vogliono 2.500 euro contro i 5.000 euro dell’Italia”. 

I rischi del turismo sanitario in Turchia

In Turchia il business della bellezza è florido, la conferma arriva anche dai numeri: nel 2023 più di un milione di persone sono volate nel Paese per un trapianto di capelli. Da dicembre Lucio Ricciardelli ha deciso di aprirsi un’attività, di seguire i clienti in prima persona organizzandogli il viaggio (volo + hotel), i trasferimenti e facendogli da interprete visto che parla quattro lingue e conosce bene la cultura turca. Ci confida che il metodo che funziona di più per trovare nuovi clienti è il passaparola anche perché le operazioni hanno un tasso di successo del 98 per cento e una garanzia fino a 20 anni. “Poco tempo fa una persona mi ha portato un gruppo di 7 persone dalla provincia di Napoli. C’era anche una donna (nella foto sotto).

Trapianto di capelli in Turchia - Foto Beauty Lux di Lucio Ricciardelli-2

“Vengono qui perché la Turchia ha una buona reputazione, anche se ci sono cliniche che lavorano bene e altre che lavorano meno bene”. A chi sta pensando di partire consiglia di “diffidare dai brand troppo grandi, perché ti trattano come un numero”. Ma anche di informarsi il più possibile, guardando foto e video sui social della clinica, della sala operatoria, dei macchinari e dei materiali che vengono utilizzati. Insomma di “guardare i piccoli dettagli, perché ci sono anche cliniche con sale operatorie non in regola”.

Chi vuole fare un trapianto di capelli o un ritocchino nel Paese transcontinentale non deve assolutamente dimenticare di valutare i possibili rischi che si corrono, perché si tratta pur sempre di un’operazione chirurgica, con tutte le conseguenze del caso. Prima cosa da appurare sono gli standard igenici della clinica, perché non sempre sono così elevati come quelli adottati in altre nazioni europee. Bisogna poi assicurarsi di avere a che fare con medici competenti, perché sui social non mancano lamentele in tal senso, soprattutto quando si parla di faccette dentali.

Katie Price faccette dentali in Turchia Foto da video Youtube

C’è anche chi racconta di essersi ritrovato con tutti i denti rovinati senza alcuna possibilità di tornare indietro. Come la famosa influencer britannica Katie Price, che per prima con coraggio ha pubblicato foto e video della sua brutta esperienza (nella foto sopra). Così il sogno di ringiovanire si è trasformato in un incubo. L’ex modella, star dei reality, ha iniziato ad avere problemi di denti a 10 anni, a causa di un incidente sullo skateboard. Ha raccontato di essere andata in Turchia 3 volte, di essersela vista male quando ha avuto una reazione allergica alla penicillina negli antibiotici che le sono stati somministrati per le cure post-operatorie e di aver perso dei denti che erano stati appena curati. Ma a scioccare tutti sono stati i denti della modella senza i restauri: ridotti a dei piccoli monconi appuntiti.

Il racconto di Marcello: “Lo rifarei domani”

Il passaparola sul trapianto di capelli in Turchia invece ha convinto Marcello, 50 anni di Torino, titolare di una ditta di ristrutturazioni. Si è operato il 25 marzo scorso ed è da poco tornato in Italia. Gli hanno trapiantato 4.500 bulbi con la tecnica DHI. “L’operazione è durata 6 ore e mezza, la rifarei anche domani. La consiglio a tutti anche perché con i capelli sicuramente ringiovanisci di almeno 10 anni”.

Si è documentato tanto, poi ha deciso. “Hanno organizzato tutto loro, al dettaglio: dal check in, al transfer. Mi hanno accolto, coccolato e mi hanno fatto anche da Cicerone a Istanbul. Il primo giorno mi hanno portato in clinica dove ho incontrato i dottori, il giorno dopo mi hanno operato. Si sono preoccupati di tutto, anche della mia intolleranza al lattosio”.

Marcello assicura che il dolore del trapianto di capelli è sopportabile. Solo un po’ di fastidio per l’anestesia. “Durante l’intervento non ho sentito nulla, poi giusto un po’ di febbre dopo l’operazione. In ogni caso il dolore è come quello che si prova dopo un qualsiasi intervento normale”.

Ha scelto la Turchia non solo perché è “leader nel settore” e perché “sono all’avanguardia”, ma anche perché conosce una persona che ha fatto il trapianto 7 anni fa e “i capelli ce li ha ancora tutti”. Da considerare anche il risparmio: “Non capisco perché in Italia i prezzi siano così alti, anzi lo capisco, per le tasse”, si corregge. Dice anche di non aver avuto nessun tipo di pregiudizio riguardo alla sanità turca anche perché qualche anno fa è stato operato in Italia ai legamenti del ginocchio da un “luminare che mi ha rovinato”. Poi conclude: “Direi piuttosto di avere paura di andare negli ospedali italiani, perché nel nostro Paese non sei seguito”.

Fonte : Today