AC/DC, Nic Cester rivela di aver fatto un’audizione per la band: “Avevano il volume più alto mai sentito in vita mia”

Nic Cester, cantante e fondatore dei Jet a Melbourne insieme al fratello Chris, ha raccontato l’esperienza più indimenticabile della sua carriera nel rock, l’audizione con gli AC/DC: “Il volume più alto che abbia mai sentito nella mia vita”. Era il 2016, l’anno in cui Brian Johnson ha dovuto interrompere il tour di Rock or Bust dopo essersi danneggiato gravemente l’udito. Malcolm e Angus Young cercano un sostituto per le ultime ventidue date e chiamano Nic Chester, che è sempre stato un grande fan degli AC/DC: “Ero a casa e ho detto: è una di quelle cose che non avrei mai il coraggio di fare. Esattamente dieci minuti dopo mi è arrivata una telefonata: vorresti venire ad Atlanta in Georgia a cantare con gli AC/DC? Ho detto di sì solo perché sapevo che sarebbe stata un’esperienza unica nella vita, come facevo a rifiutare un’occasione del genere?”.

A quanto pare, gli AC/DC avevano notato la sua interpretazione di Back In Black fatta con i Muse in diversi concerti del tour del 2010, tra cui anche a San Siro a Milano. “Ho chiamato Matthew Bellamy e l’ho ringraziato” ha detto Nic Cester. L’audizione si è svolta nella sala prove dei Black Crowes ad Atlanta, la città in cui gli AC/DC si sono dovuti fermare dopo lo stop imposto a Brian Johnson. “Era un posto piccolo, ho guardato il muro di altoparlanti e ho pensato: non è possibile che siano tutti accesi. Invece lo erano, fino all’ultimo. Mai sentito nulla del genere”.

A guidarlo nella prova più difficile della sua vita è Angus Young: “Era tutto studiato per mettermi alla prova e vedere come me la cavavo, il volume e tutto il resto. Quando non mi ricordavo una canzone, Angus mi diceva: vai di là e imparala e mi aspettavano per dieci minuti. È stata davvero dura. Angus è un super professionista e voleva spingermi al limite per vedere come reagivo.”

Nic Cester ha raccontato di aver fatto bene un paio di pezzi di Bon Scott: “Ma non riuscivo a fare quelli di Brian Johnson. Poi qualcuno mi ha spiegato che l’errore era cercare di cantare al massimo del volume, come faccio di solito. Brian Johnson invece ha un modo unico di sussurrare nel microfono per inserirsi in quel muro di volume enorme. Il risultato è il suono più potente del mondo”.

Fonte : Virgin Radio