Tre operai morti, cinque feriti e quattro dispersi. È questo il bilancio delle vittime dopo l’esplosione avvenuta nella centrale idroelettrica di Suviana, in provincia di Bologna, avvenuta nel pomeriggio del 9 aprile. L’impianto, situato nel comune emiliano di Bargi, si trova all’interno del lago artificiale di Suviana, nell’Appennino Tosco-emiliano, e l’esplosione è avvenuta all’ottavo piano sotto il livello dell’acqua. Enel, che gestisce la centrale, ha fatto sapere che la produzione non è stata fermata, ma si prevedono disagi nella fornitura del servizio elettrico.
Verifiche e indagini sono ancora in corso e la procura di Bologna ha appena avviato le sue perizie per capire cosa sia effettivamente accaduto e accertare eventuali responsabilità. Per ora le circostanze dell’incidente non sono ancora state chiarite, ma le testimonianze dei sopravvissuti raccolte da Repubblica parlano di uno strano rumore proveniente da una turbina poi di una grande fiammata.
La complessa centrale
L’esplosione è avvenuta al piano meno otto, a circa 40 metri di profondità nelle acque del lago nato a seguito della costruzione della diga di Suviana. L’impianto ha uno sviluppo molto particolare, che per la grande parte si colloca sotto la superficie dell’acqua (come se fosse un palazzo che si sviluppa al contrario) e che perciò complica l’intervento dei soccorritori. La diga non ha subito alcun danno, ma l’incendio scatenato dall’esplosione ha causato il crollo di un solaio e l’allagamento del nono piano interrato, presumibilmente dovuto dalla rottura di un tubo refrigerante.
Come riporta Ansa, all’interno della struttura si trovavano 12 operai e tecnici, impegnati in lavori di manutenzione straordinaria della centrale da oltre un anno. Al momento dell’incidente era in corso la cosiddetta prova di messa in esercizio, che precede il collaudo ufficiale prima della conclusione dei lavori, appaltati ad aziende esterne a Enel, che gestisce l’impianto da oltre 50 anni. Le aziende che si occupano della manutenzione hanno un pedigree in ambito tecnico e gli operai coinvolti in questo tipo di attività sono tecnici altamente specializzati. Le aziende coinvolte nella manutenzione erano Abb, Siemens e Voith.
Le vittime
Mario Pisano, 73 anni, di San Marzano di San Giuseppe (Taranto), con una grande esperienza alle spalle nel settore dell’impiantistica, Pavel Petronel Tanase, 45 anni, di Settimo Torinese (Torino) e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra (Messina) sono i tre operai rimasti uccisi nell’esplosione avvenuta nel locale delle turbine, all’ottavo piano. Altri cinque operai sono stati ricoverati negli ospedali di Parma, Cesena, Forlì e Pisa con gravi ustioni e ferite. Mentre dodici squadre dei vigili del fuoco stanno cercando i quattro operai ancora dispersi. Sono Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera; Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli.
A distanza di quasi 24 ore dal momento dell’incidente nella centrale idroelettrica di Suviana le speranze si affievoliscono. All’Ansa Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco, ha spiegato che: “La situazione è molto difficile, l’acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l’acqua che entra. Siamo già a 40 centimetri al piano -8 dove stavamo lavorando con le squadre di ricerca. Questa è una situazione molto difficile, sta entrando l’acqua, una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori”. L’acqua ormai ha allagato anche l’ottavo piano coinvolto dall’esplosione della turbina. Il dirigente ha aggiunto: “Dobbiamo capire da dove entra e qual è la possibilità di mettersi al sicuro“.
La nota dell’azienda
Nell’esprimere “ancora profondo cordoglio e vicinanza a tutte le vittime e alle loro famiglie” per quanto accaduto alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana nel Bolognese, Enel Green Power, che ha in gestione l’impianto,”continuerà a dare ogni forma di collaborazione alle autorità preposte per accertare i fatti“. Lo comunica la stessa società energetica il cui amministratore delegato, Salvatore Bernabei, viene sottolineato in una nota, “si è recato immediatamente sul luogo per coordinare di persona le attività aziendali in raccordo con le autorità competenti”. Enel Green Power, viene aggiunto, “sarà vicina in ogni modo ai feriti e alle famiglie delle vittime. L’azienda ringrazia le Autorità competenti che stanno lavorando incessantemente alle operazioni di soccorso e a cui sta prestando il massimo supporto“.
Fonte : Wired