In occasione della Milano Design Week Vanity Fair inaugura Il Giardino delle Idee, la prima mostra/laboratorio sulla nuova creatività responsabile

In occasione della Milano Design Week Vanity Fair inaugura Il Giardino delle Idee, la prima mostra/laboratorio sulla nuova creatività responsabile.

Un grande spazio con progetti, start-up, soluzioni e provocazioni per raccogliere il meglio delle idee e delle azioni concrete per costruire un futuro più sostenibile.

Un’esperienza attiva per scoprire le innovazioni più interessanti e rivoluzionarie, con il coinvolgimento di alcuni dei protagonisti del cambiamento positivo e propositivo di cui Vanity Fair è amplificatore e promotore.

Sotto le arcate del chiostro del Museo Diocesano di Milano, location ricca di storia, tante le ispirazioni, che, attraverso esperienze dirette, coinvolgeranno il pubblico a provare in prima persona come si possa iniziare a progettare il nostro domani in modo più consapevole.

L’evento è aperto gratuitamente al pubblico su registrazione nei seguenti giorni e orari:

martedì 16 aprile, dalle 14:00 alle 21:00; mercoledì 17 aprile, dalle 13:00 alle 21:00; da giovedì 18 aprile a domenica 21 aprile, dalle 11:00 alle 21:00.

Per maggiori informazioni, consultare il palinsesto e registrarsi all’evento: eventi.vanityfair.it/giardinodelleidee24

Hashtag ufficiale: #IlGiardinoDelleIdee

OSPITI, WORKSHOP, FILM, ESPOSIZIONI ED ESPERIMENTI

Ogni giorno l’associazione Orticola, che da anni opera a favore del verde pubblico, organizzerà workshop creativi, tra giardinaggio e colori naturali, tra composizioni di agrumi ed esercizi di riciclo. A questi laboratori si aggiungono poi anche quelli di Citrus, la società benefit impegnata a valorizzare la frutta e la verdura italiane, e di Greendama, l’e-shop specializzato nei kokedama, le famose perle di muschio giapponesi.

Nel Giardino delle Idee si potrà sentire l’ebrezza di un’immersione nel mare grazie a un’installazione dell’artista Yu Lin Humm che per One Ocean Foundation – un progetto di sostenibilità che si impegna ad accelerare le soluzioni ai problemi degli oceani. Ci sarà anche l’occasione di toccare tessuti innovativi, come quelli ottenuti dalle bucce d’arancia di Orange Fiber creati da Enrica Arena, quelli di Piero D’Angelo derivati dalla lavorazione dei muschi e dei licheni o quelli sperimentali dell’olandese Byborre di Borre Akkersdijk. Matteo Ward, l’imprenditore della moda etica e sostenibile, allestirà uno spazio per mostrare la forza del design circolare, alla base anche delle proposte di Capsula Mundi, che ha messo a punto una speciale urna biodegradabile, e del Museo della Merda, che trasforma le deiezioni delle mucche in svariate altre cose, dall’elettricità al vasellame. Ma non c’è futuro se non c’è memoria: gli abiti vintage verranno venduti dall’organizzazione umanitaria Humana People to People Italia, evitando così il loro smaltimento e generando anzi valore per finanziare importanti progetti sociali e ambientali, e Vaia, la start up che non ha dimenticato la terribile tempesta che ha abbattuto migliaia di alberi sulle Dolomiti nel 2018 e con quel che è rimasto di quelle piante realizza speciali amplificatori naturali che non usano elettricità. Per chi volesse approfondire tutti questi temi, la Libreria della Natura, sarà presente con una ricca serie di titoli. Molti i film che saranno proiettati all’interno del nostro «Cinemino» dedicato alla sostenibilità, con cortometraggi, serie e documentari che parlano di isole scomparse, di boschi in montagna, di insetti e storie esemplari.

Fonte : Wired