La maggior parte degli scienziati che si occupano di questa materia concordano sul fatto che la Luna si sia originata a partire dal materiale distaccatosi dalla Terra (o, meglio, dalla proto-Terra) a seguito dell’impatto di quest’ultima con un piccolo pianeta. Parliamo di circa 4,5 miliardi di anni fa, quando la Terra era ancora una palla incandescente e di forme di vita sulla sua superficie non c’era neanche l’ombra. Ma a parte l’evento iniziale che ha dato origine al nostro satellite, sulle fasi successive della sua formazione rimane ancora molto da scoprire. Nuovi dettagli emergono dai risultati di uno studio pubblicato su Nature Geoscience, secondo cui, nei millenni successivi alla formazione del satellite, i densi materiali presenti inizialmente sulla sua superficie sarebbero sprofondati verso l’interno, si sarebbero sciolti e rimescolati per poi riemergere e formare le colate laviche ricche di titanio che conosciamo oggi.
L’asimmetria della Luna
“La nostra luna si è letteralmente rovesciata”, spiega Jeff Andrews-Hanna, docente presso il Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona (Stati Uniti). “Ma ci sono state poche prove fisiche per far luce sull’esatta sequenza di eventi durante questa fase critica della storia lunare, e c’è molto disaccordo nei dettagli di ciò che è accaduto”.
Per esempio, i materiali che sono sprofondati verso l’interno lo hanno fatto gradualmente o tutto in una volta dopo che la Luna si era completamente solidificata? E perché sono più concentrati nella parte di superficie del satellite rivolta verso la Terra, la cosiddetta near side? Sono sprofondati e poi risaliti in superficie solo su questo lato, o sono prima migrati verso la near side e solo dopo sono sprofondati verso l’interno?
I modelli messi a punto in uno studio pubblicato nel 2022 sempre su Nature Geoscience, guidato da Nan Zhang, docente presso la Peking University di Pechino e co-autore della nuova ricerca, prevedevano che la risposta fosse la seconda. Ovvero, che il denso materiale ricco di titanio fosse dapprima migrato verso la near side, per poi sprofondare “a cascata” verso l’interno. Ma, sempre secondo le simulazioni, anche dopo essere affondato quel materiale avrebbe lasciato una traccia del suo passaggio sotto la crosta della Luna, sempre in corrispondenza del lato rivolto verso la Terra.
Anomalie gravitazionali
Nel nuovo studio il gruppo di ricercatori ha comparato questo tipo di modello con una serie di anomalie gravitazionali rilevate dalla missione Grail della Nasa, le cui due sonde hanno orbitato intorno alla Luna dalla fine del 2011 alla fine del 2012, misurando minuscole variazioni nella forza di gravità esercitata dal nostro satellite. “Le nostre analisi mostrano che i modelli e i dati descrivono una storia straordinariamente coerente”, racconta Weigang Liang, primo autore dello studio: “I materiali di ilmenite [minerale costituito da ossido di ferro e di titanio, nda] sono migrati verso la near side e sono affondati all’interno in cascate simili a fogli, lasciando dietro di sé un residuo che causa anomalie nel campo gravitazionale della Luna, come osservato da Grail”.
L’inabissamento dello strato di ilmeninite dovrebbe essere avvenuto, secondo gli autori, più di 4,22 miliardi di anni fa. Il che sarebbe coerente con la teoria secondo cui lo stesso materiale avrebbe successivamente contribuito al vulcanismo osservato sulla superficie lunare. “Per la prima volta abbiamo prove fisiche che mostrano cosa è successo all’interno della Luna durante questa fase critica della sua evoluzione,” conclude Andrews-Hanna: “È emerso che la storia più antica della Luna è scritta sotto la superficie e ci è voluta la giusta combinazione di modelli e dati per svelare questa storia”.
Fonte : Wired