Fallout e il mondo dopo l’atomica: il futuro che ci aspetta è nascosto in una serie tv?

Non sono pochi, i film e le serie tv tratti dai videogiochi. E però, sono pochi quelli davvero fatti bene, coerenti con l’opera da cui derivano e anche godibili se non la si conosce affatto. Fallout, disponibile in streaming dall’11 aprile su Amazon Prime Video, è per fortuna uno di questi e rientra in tutte e 3 le categorie.

La serie, che abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima, inizia dalla fine: “The End” è la prima scritta che compare nel primo fotogramma del primo episodio. Non è un errore: Fallout inizia dalla fine intesa come la fine dell’umanità come la conosciamo. La storia si svolge in un futuro distopico, al termine di quella che sembra una guerra nucleare che ha spazzato via più o meno il 90% della popolazione della Terra. La stragrande maggioranza dei sopravvissuti si sono nascosti nei vault, rifugi sotterranei sparsi un po’ in tutto il territorio degli Stati Uniti, che è dove la storia è ambientata. Non nell’Est ma nell’Ovest, una delle poche differenze con l’ambientazione dei videogiochi più recenti e noti. Per il resto, l’opera è incredibilmente fedele alla popolarissima serie sviluppata da Interplay e Bethesda, la stessa software house di Starfield (qui la nostra prova) e di Elder Scrolls.

youtube: il trailer italiano di Fallout

Di che cosa parla Fallout

Fallout, che si snoda lungo 8 episodi (i primi 3 diretti da Jonathan Nolan, fratello del più famoso Christopher), è una serie di fantascienza ambientata in una versione immaginaria degli Stati Uniti, rimasti culturalmente e moralmente agli anni Cinquanta ma evoluti tecnologicamente grazie all’uso dell’energia nucleare, che alimenta anche le automobili. Dopo la catastrofe atomica del 2077, a causa della guerra contro “gli sporchi comunisti”, le persone scappano sottoterra e per circa 200 anni vivono, lavorano, coltivano grano, mettono su famiglia e fanno figli nei vari vault, alcuni collegati fra loro ma tutti teoricamente isolati dall’esterno. La serie inizia qui e segue sostanzialmente le sorti di 3 personaggi:

  • Lucy, un’abitante del Vault 33 che decide di avventurarsi all’esterno;
  • Maximus, un membro della Confraternita d’Acciaio, una sorta di setta di guerrieri che (anche nei videogiochi) è equipaggiata con armature da combattimento pressoché inviolabili;
  • Cooper, un ex attore di Hollywood che a causa delle radiazioni si è trasformato in un ghoul, un mutante senziente ma simile agli zombie.

La serie, interpretata fra gli altri da Ella Purnell (la bravissima Jackie di Yellowjackets), Walton Goggins (vale la pena usare l’audio originale solo per sentire il suo accento del profondo Sud americano) e dall’inossidabile Kyle MacLachlan di Twin Peaks, riesce a raccontare molto bene sia l’ingenuità degli abitanti dei vault, coccolati e protetti per decenni, sia l’orrore e la violenza che dominano la superficie della Terra, quella Zona Contaminata teatro delle più feroci bassezze compiute da chi è disposto a fare qualsiasi cosa pur di sopravvivere. Ma qualsiasi cosa davvero: come anche i videogiochi da cui deriva, Fallout non è una serie per stomaci deboli, caratterizzata da un umorismo dissacrante e non certo politically correct e da un tasso di sanguinamenti e sbudellamenti tendenzialmente alto e in deciso aumento dall’episodio 3 in avanti.

In attesa della stagione 2 di Fallout

La storia raccontata in Fallout è ben scritta, ben costruita, avvincente e godibile anche da chi non ha mai videogiocato ai vari capitoli della saga. La differenza è che se si è videogiocato si notano molti dettagli in più e si colgono molte più sfumature e riferimenti: ci sono tutte le grafiche, l’iconografia, i colori e pure i suoni inventati da Bethesda, c’è il Pip-Boy, il bracciale che nei giochi viene usato per controllare il personaggio, le armi e le armature, i robot mezzi matti, lo stesso cibo, le stesse medicine e la Nuka-Cola. Pure il bullet-time durante le sparatorie e la procedura necessaria per hackerare i computer sono presi pari pari dai videogiochi. Tutto funziona alla perfezione, ma senza forzature che rendano la serie difficile per chi è alla prima esperienza nel mondo di Fallout.

Ci sono anche un paio di cose che non ci sono e che ci saremmo aspettati di vedere, come i Super Mutanti e i Deathclaw, indubbiamente le due creature più pericolose nei videogiochi della saga. Ma magari faranno la loro comparsa nella stagione 2, che ovviamente ci sarà come si capisce dal finale di questa stagione 1, che non è un vero finale (più di quello del Problema dei 3 Corpi, comunque) e lascia almeno un paio di domande non risposte. È talmente certo che ci sarà che sappiamo pure dove sarà ambientata: non possiamo ancora dirlo ma chi ha giocato agli ultimi Fallout probabilmente lo immagina. E anche un po’ lo spera.

@capoema

Fonte : Repubblica