Google ha annunciato che aiuterà le aziende ad “ancorare” i contenuti prodotti dall’intelligenza artificiale generativa ai dati – in questo momento ancora più affidabili – del suo motore di ricerca principale.
Si tratta di un passo importante che intende agevolare l’adozione su larga scala dell’IA generativa nelle aziende, che finora è stata rallentata dalla tendenza dei modelli di intelligenza artificiale ad “allucinare”, ovvero a generare informazioni inesatte o inventate.
Le aziende che sviluppano questi modelli, tra cui la stessa Google, sostengono di aver ridotto il tasso di allucinazione. Ma il problema è che esiste ancora la possibilità di ricevere, da un chatbot dotato di IA, una risposta totalmente errata.
L’affidabilità delle risposte dell’intelligenza artificiale generativa è di fondamentale importanza per le aziende per diverse ragioni. Una risposta errata dell’IA può portare, per esempio, a decisioni altrettanto errate da parte di un dipendente, oppure può inquinare le informazioni fornite ai clienti.
Inoltre c’è la questione della credibilità e della reputazione: le risposte poco affidabili dell’IA possono minare la fiducia dei clienti o degli investitori. E questo Google lo sa bene, poiché gli errori commessi dalla sua intelligenza artificiale, in passato, hanno determinato un rovinoso crollo in borsa.
C’è poi da considerare il danno che potrebbe causare una risposta errata dell’IA in ambiti particolarmente delicati come quelli della finanza o della sanità. E infine non va dimenticato che esiste anche una questione di efficienza: se i dipendenti devono costantemente verificare le risposte dell’IA, allora il risparmio di tempo promesso da questa tecnologia è del tutto utopistico.
Nel corso della conferenza Google Cloud Next, che si svolge a Las Vegas, Google ha addirittura annunciato – tra le altre cose – che sta integrando il proprio motore di ricerca nella piattaforma Vertex AI, un servizio di Google Cloud pensato appositamente per le aziende. Si tratta, in sintesi, di una piattaforma che permette alle imprese di sviluppare, distribuire e gestire facilmente modelli di IA e machine learning.
L’integrazione del motore di ricerca Google in Vertex AI permetterà alle aziende di accedere a informazioni più recenti e a citazioni che indicano le fonti dei dati chiave. Questa funzionalità, definita “grounding“, mira dunque a fornire risultati più affidabili e verificabili dalle ricerche di IA generativa. Un po’ come avviene su Gemini, il chatbot di Google dotato di IA, che consente agli utenti di effettuare una “verifica” delle risposte ottenute cliccando su una grande “G” colorata.
Google sta inoltre lavorando per consentire alle aziende di “ancorare” le risposte dell’IA ai loro dati interni. Sarebbe una funzione molto utile. Al momento però è in fase di test.
Secondo Thomas Kurian, CEO di Google Cloud, c’è stato un importante cambiamento nell’approccio delle aziende all’IA generativa. Mentre lo scorso anno molte società si sono concentrate sull’adozione sperimentale di queste tecnologie, ora stanno cercando di capire quali applicazioni sono effettivamente pronte per un impiego diffuso.
“Il cambiamento più importante che vedo è il passaggio sistematico dalla fase pilota [dunque di sperimentazione, nda] alla reale integrazione nella produzione” ha dichiarato Kurian.
Tra i primi clienti delle soluzioni di IA aziendale di Google c’è Verizon, che sta utilizzando la tecnologia per diverse applicazioni, dalla distribuzione delle reti 5G alla creazione di marketing personalizzato fino al miglioramento del servizio clienti.
In ambito customer service Verizon sta sfruttando l’IA generativa di Google sia per automatizzare in modo più efficiente e affidabile le richieste, sia per fornire ai suoi dipendenti le informazioni corrette per gestire le domande più complesse dei clienti, riducendo così il “carico cognitivo del personale”. Questo, secondo Verizon, consente ai dipendenti di concentrarsi maggiormente sulla “connessione emotiva con i clienti”.
Nel corso della conference di Las Vegas, Google ha inoltre annunciato diversi nuovi prodotti della sua piattaforma cloud rivolti alle imprese e alla produttività, tra cui un’applicazione di video editing alimentata dall’IA, un servizio di messaggistica e riunioni basato sull’IA e un servizio di sicurezza da aggiungere a Google Workspace.
Fonte : Repubblica