Belve, Alessandro Borghi: “Non mi sento sexy ma mi piace piacere. Penso al sesso una volta ogni ora”

Un sex symbol che non si sente sexy, un attore tra i più richiesti oggi del cinema italiano che già pensa a ritirarsi in un posto immerso nella natura. Nel circoletto del cinema ha fatto fatica ad entrare e ora dice di farne parte. È ossessionato dal sesso e ci pensa almeno una volta ogni ora. Sincerissimo, Alessandro Borghi, ospite della puntata di “Belve” di martedì 9 aprile, si è raccontato davvero senza filtri a Francesca Fagnani.

L’intervista inizia con stralci di articoli adoranti che descrivono quanto Borghi sia ormai una star del firmamento cinematografico italiano, ma del suo rapporto con il successo dice: “C’è stato il momento in cui ho scoperto di avere un po’ di occhi addosso, avevo 30 anni, lì c’è il rischio di perdersi un po’. Poi per fortuna tra amici, compagna, famiglia ti rimettono con i piedi per terra”. Del successo gli piacciono i soldi ma non l’azzeramento della barriera della privacy che ne consegue, per esempio nel caso della confidenza esagerata degli sconosciuti. Pensa di essere simpatico, di sapersi divertire e di essere uno di compagnia. Il difetto che si riconosce è che è all’occorrenza arrogante: “Da 37 anni non ho mai valutato l’opzione di avere torto e questo non mi piace”, dice. Invece un suo grande pregio è la generosità.

Della sua giovinezza racconta di aver preso botte fino ai 16 anni, poi di essere diventato manesco e quindi di essersi iscritto a boxe. Proprio fuori dalla palestra è stato notato da un regista che gli offrì la sua prima parte, cosa che non fece piacere a sua madre che pensò a una truffa: “Mia mamma è stata la persona da cui ho preso tutta la voglia di litigare, quella opportunità per lei doveva celare qualcosa di strano”, spiega l’attore che poi ricorda che nei primi dieci anni della sua carriera ha fatto molta televisione e ha capito cosa non gli interessava. “Don Matteo” suggerisce la Fagnani, e lui risponde: “Tanto ci passano tutti lì”.

“Perché ci ha messo tanto, fino a 30 anni per sfondare?”, chiede la conduttrice. “Perché è difficile”, risponde l’attore. La Fagnani ricorda la frase di Giuliana De Sio (“Nel cinema italiano lavorano solo quelli di un certo circoletto”), e lui dichiara: “Io faccio parte del solito circoletto ormai, mi ricordo quando era inarrivabile, perché è difficile, molto difficile”. Però una critica ai premi la fa: “Si finisce sempre per votare gli amici di amici e non va bene”.

Borghi è contento di essere considerato un sex symbol ma non si sente sexy: “Penso di essere abbastanza bello e desiderabile”. Il sesso, invece, è quasi un’ossessione: “Beh sì, mi piace, mi piace tanto. Io ho un pensiero fisso sul sesso, non mi è mai capitato di svegliarmi senza pensarci, almeno un pensiero ogni sei, uno ogni ora lo faccio sul sesso”. E ammette di amare anche il sesso più duro, sempre che ci sia comune consenso, ovviamente. Di un uomo non si è mai innamorato. “Ma ci sono andato molto vicino”, svela prima di aggiungere: “Do all’amicizia un posto importante e l’affetto che provo per alcuni miei amici assomiglia tanto all’innamoramento. Non siamo mai andati a letto, ma mai dire mai”.

“Cosa ha scoperto del porno che non sapeva sul set di Supersex?”, chiede la Fagnani. “Ho scoperto che il porno non è affatto eccitante quando lo vedi mentre lo fanno, sul set è talmente meccanica che va proprio dal lato opposto rispetto al desiderio sessuale”. E sottolinea che ha ricevuto meno critiche per la parte di un boss di Ostia in Suburra che per quella di Rocco Siffredi a causa, secondo lui, di uno stigma che pesa sul lavoro del pornoattore. Sul rapporto con la compagna Irene dice di doverla ringraziare: “Per aver scelto me anche se non ero giusto per lei”, e che un tradimento sarebbe un dramma per lei, meno per lui: “Non ho mai provato la sensazione del possesso”.

A sorpresa, nonostante sia all’apice della carriera e ancora piuttosto giovane, Alessandro Borghi rivela di aver pronto già un piano B e vede un ritiro delle scene in un futuro non troppo lontano: “Me ne voglio andare, voglio vedere crescere mio figlio in un posto in mezzo alla natura, amo questo lavoro ma penso che ci lasceremo con serenità. In un momento non lontanissimo”. Un grazie lo deve al figlio perché “mi sta portando in un’altra dimensione” e un va a quel paese a un certo Carmine Elia, “che quando ero un ragazzo mi ha detto che non avrei mai fatto niente: ciao Carmine!”

Fonte : Today