Michael J. Fox, attore simbolo degli anni ’80 entrato nella storia del cinema con il ruolo di Marty McFly nella trilogia di Ritorno al Futuro iniziata nel 1985 e ritiratosi dalla recitazione a causa del morbo di Parkinson che lo ha colpito a soli 30 anni nel 1991, ha detto di essere pronto a tornare sul set: «Se dovesse presentarsi la giusta occasione».
Michael J. Fox nato in Canada nel 1961 ha esordito giovanissimo nella serie televisiva Casa Keaton, è stato lanciato da Robert Zemeckis con Ritorno al Futuro e si è confermato una star degli anni ottanta con il fantasy Voglia di Vincere e la commedia Il Segreto del Mio Successo nel 1987, ha recitato con Sean Penn nel film drammatico Vittime di Guerra diretto da Brian De Palma, poi con altri grandi registi come Tim Burton in Mars Attacks e Peter Jackson in The Frighteners (Sospesi nel tempo).
Durante le riprese di Doc Hollywood nel 1991 si accorge che le sue mani tremano in modo incontrollabile e scopre di avere una rara forma di Parkinson giovanile. Nel 2000 ha creato la fondazione che porta il suo nome per finanziare le cure contro il Parkinson, ha continuato a lavorare come doppiatore ed è comparso in alcune serie televisive e nel 2013 è tornato a recitare da protagonista nella sitcom The Michael J. Fox Show.
«Il Parkinson mi ha salvato» ha detto Michael J.Fox che ha affrontato e raccontato con coraggio la malattia, grazie anche all’aiuto della moglie Tracy Pollan che ha conosciuto sul set di Casa Keaton e dai quattro figli, «Prima vivevo a cento all’ora». Michael J. Fox si è ritirato nel 2020 dopo aver recitato nella serie The Good Fight: «Ho deciso di farlo dopo aver visto quella scena bellissima di C’era un volta a Hollywood di Quentin Tarantino in cui Leonardo Di Caprio si arrabbia con sé stesso perché non si ricorda le battute. Ho pensato: non voglio che succeda anche a me».
In una recente intervista ha detto di essere pronto a tornare a recitare: «I miei obiettivi cambiano continuamente. Il più importante è stato costruire una famiglia, poi il lavoro fatto con la mia fondazione per aiutare gli altri. Ma se qualcuno mi offre una parte e io capisco che posso farcela riuscendo anche a divertirmi, ci sto. Sarebbe fantastico».
Fonte : Virgin Radio