Quanti soldi è giusto mettere a una lista nozze?

Quanti soldi è giusto mettere a una lista nozze? Eccola, la domanda delle domande, il dubbio che non lascia scampo al destinatario di un cartoncino bianco, l’interrogativo che già leggendo luogo e data del gran giorno, si leva insieme a tutta quella serie di questioni che vanno dalla pianificazione di ferie e turni lavorativi all’annoso dilemma estetico riassunto nel più classico “e mo’ che mi metto?!”. Una perplessità tanto comprensibile quanto comune quella legata alla corretta cifra da donare agli sposi, soprattutto perché – parliamoci chiaro – ogni matrimonio ha un prezzo, sia per chi lo organizza che per chi vi partecipa con entusiasmo più o meno sincero. E mai come in questa occasione può capitare che il concetto di “regalo” si confonda con quello di una “spesa” che su un bilancio famigliare può gravare anche in modo notevole. E se poi in tutta la sua discutibile schiettezza, dalla busta che contiene l’invito spunta pure il biglietto con l’iban per l’auspicato bonifico, la necessità di far bene di conto diventa proprio impellente, perché è ovvio che “la vostra presenza è il regalo più grande”, ma già che ci siete, cosa costa contribuire fattivamente alla realizzazione di un futuro a due?! Un costo, appunto. Da quantificare seguendo dei parametri che, se non sono universali, comunque possono aiutare nel calcolo. 

Ma è giusto scrivere l’iban sugli inviti di matrimonio?

La cifra giusta per una lista nozze: le aspettative degli sposi 

In generale, per sua stessa natura, un regalo dovrebbe essere esente dal carattere dell’obbligatorietà che lo prospetta come un dovere per il destinatario di un invito e come un diritto-pretesa per il suo mittente. In certe occasioni, tuttavia, ricambiare con un dono che simboleggi affetto e gratitudine è di fatto imposto da una consuetudine di gentilezza che non ammette deroghe al binomio invito=regalo, salvo casi eccezionali e comunque estranei a una molesta tircheria. Il matrimonio rientra in questa categoria e, non a caso, gli sposi sono i primi a nutrire delle aspettative in tal senso già quando lo pianificano. 

Secondo Il Libro Bianco 2023 che rappresenta lo studio più completo sul settore wedding, stilato dal sito specializzato Matrimonio.com in collaborazione con il professor Carles Torrecilla, Esade e Google, il 40% delle coppie intervistate ha ritenuto di aver ricevuto dei regali generosi che però, nella metà dei casi, non sono arrivati a coprire le spese sostenute per il matrimonio. Evento che – giusto per dare un’idea della portata economica – in Italia ha un costo medio di 21.090 euro (escluso il viaggio di nozze), una media di 109 invitati e una spesa di circa 190 euro per ognuno. I regali più diffusi – manco a dirlo – sono soldi in contanti, nella classica busta o un bonifico sul conto corrente, preferiti alle classiche liste nozze sempre meno frequenti in un’epoca in cui ci si sposa dopo aver convissuto e, dunque, si possiede una casa già arredata e completa di tutto il necessario. 

Quanto spendere per il regalo di nozze? Criteri utili 

Al di là di come viene prospettata la lista nozze, se nella forma di conto corrente aperto presso una banca, un’agenzia viaggi o un negozio di elettrodomestici, i criteri utili per stabilire quanto spendere per un regalo di matrimonio dovrebbero essere guidati da una certa dimestichezza con i principi di coerenza, sincerità e buona educazione. 

  • Il rapporto che si ha con gli sposi è il primo elemento da considerare. L’amicizia di lunga data e l’affetto che ne consegue dovrebbe indurre spontaneamente il piacere di contribuire alla realizzazione di una piccola parte della felicità della coppia a prescindere dai freddi calcoli che fanno i conti in tasca agli sposi per aggiungere o sottrarre alla somma eventuali “favori” fatti o ricevuti. In questo caso la decisione di elargire una certa somma dipenderà semplicemente dalle possibilità economiche di ognuno, senza giudizi o pregiudizi. Se, invece, il rapporto con gli sposi non è strettissimo e si presenzia alle nozze per un diletto tutto sommato estraneo a un reale trasporto emotivo, il consiglio è di seguire la vecchia regola non scritta ma sempre in voga: regalare ciò che la coppia ha speso per la presenza dell’invitato (per una cena non si stima mai meno di un centinaio di euro, ma il costo sale se si prevede anche la sistemazione per una notte in albergo, ad esempio), a cui aggiungere qualcosa che resti al netto nelle tasche degli sposi. Un altro suggerimento per eventuali ospiti particolarmente abbienti è di non elargire cifre esorbitanti quando la situazione non lo richiede: un regalo è ben fatto anche quando è rapportato a una certa confidenza per non rischiare di mettere a disagio chi lo riceve. 
  • La cura con cui gli invitati sono ospitati nel giorno delle loro nozze è un altro dettaglio a cui prestare attenzione. La circostanza che gli sposi abbiano pensato a ogni dettaglio utile a far star bene i propri invitati nel giorno del loro matrimonio, dagli eventuali alloggi ai mezzi per raggiungere la location delle nozze magari lontana, dovrebbe contribuire in modo importante alla decisione sulla cifra da regalare, più alta rispetto a quella pensata per chi – magari – avrà dato solo le coordinate geografiche per raggiungere il ristorante sul cucuzzolo della montagna e “ci vediamo là”. 
  • Partecipazioni e inviti di nozze non sono la stessa cosa, ed è bene ricordarlo a chi immagina che basti un cartoncino con giorno e data dell’evento per ritenersi automaticamente chiamato a far festa dopo la cerimonia religiosa o civile. Un particolare non da poco questo se si vuole valutare bene l’entità del regalo, dal momento che nel primo caso potrà essere proprio omesso e magari sostituito con un biglietto di auguri o a un mazzo di fiori da recapitare alla sposa nei casi più formali, nel secondo andrà fatto anche se non si potrà prendere parte all’evento. Certo, in tale situazione la cifra potrà ritenersi sganciata dal calcolo di freddi importi lordi e netti sul prezzo di un coperto, di un albergo, delle stelle del ristorante dov’è organizzato il ricevimento, ma un pensiero che simboleggi il proprio grazie per essere stati inclusi nella lista di persone con cui festeggiare dopo il rito dovrebbe arrivare. 

Dal collega al testimone, come cambia la cifra (da 100 a più di 500 euro)

Secondo Matrimonio.com che ha anche ideato una sorta di calcolatrice per valutare la cifra esatta in base ai singoli casi, le fasce dei regali da destinare agli sposi vanno tra i 100 e i 200 euro in caso di rapporti formali e senza grande partecipazione affettiva; tra i 200 e i 300 euro o tra i 300 e i 500 euro per i testimoni di nozze, a seconda delle circostanze che magari hanno anche previsto altri doni personali precedenti al sì o l’organizzazione dell’addio al nubilato/celibato con il classico viaggio con gli amici. Dai 500 euro in su, infine, è l’importo che di norma spetta ai parenti più stretti, sempre al netto delle circostanze che rendono ogni situazione unica, proprio come un matrimonio. 

Fonte : Today