Si fa un gran parlare di trasformazione digitale, ma molte aziende ancora faticano a trovare personale con competenze adeguate. Le tecnologie avanzano, eppure buona parte dei lavoratori ha difficoltà a stare al passo con le novità. Perché?
La soluzione alla mancanza di skill digitali
L’espressione corretta per definire questa (paradossale) situazione è “skill mismatch”, cioè la distanza tra le abilità richieste (dal mercato e dalle imprese) e le capacità realmente in possesso dei lavoratori.
Secondo l’indice DESI – The digital economy and society index – circa 26 milioni di italiani non hanno adeguate competenze digitali (dati 2022), segnando di fatto un ritardo per il Paese che diventa difficilmente colmabile in tempi brevi. In che modo colmare questo gap?
Una soluzione arriva dagli ITS Academy, cioè Istituti Tecnologici Superiori che offrono un’alta specializzazione tecnologica post diploma e sono in grado di fornire agli studenti un’adeguata formazione digitale teorica, ma soprattutto pratica.
Training on the job
Gli ITS possono avere un ruolo centrale nella diffusione delle skill digitali richieste e favorire l’inserimento di figure specializzate nel mondo del lavoro con un bagaglio di abilità in linea con i bisogni di aziende e mercato. In che modo?
Innanzitutto sono strettamente legati al mondo delle imprese e al sistema produttivo, tanto che la maggior parte dei docenti, generalmente, proviene dalle aziende che cercano attivamente nuovi lavoratori (formati) da inserire in organico, imprese che sono partner nei diversi corsi proposti.
In secondo luogo, la tipologia di istruzione fortemente orientata alla pratica, il cosiddetto ‘training on the job’ impone agli studenti una formazione sul campo, grazie anche agli intensi stage curricolari.
Infine, la differenza la fanno i corsi, con programmi studiati ad hoc per andare incontro alle richieste delle imprese e del mercato del lavoro.
Fonte : Today