Guerra Ucraina Russia. Stoltenberg: “Kiev è non a corto di coraggio ma di munizioni”

Estorsioni, minacce di uccidere i parenti e gli ostaggi, intimidazioni dirette e violenze. Sono i metodi che i funzionari russi stanno mettendo in atto per reclutare spie ucraine. Lo denuncia il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu), come riporta il Washington Post che ha visionato filmati, scambi di documenti e di messaggi. E che cita in particolare il caso di un agente russo che ha rivolto un ultimatum a un soldato ucraino, i cui genitori sono stati torturati nella loro abitazione nell’Ucraina orientale occupata dai russi: avvelenare gli alti ufficiali di Kiev a Zaporizhzhia, pena ulteriori sofferenze inflitte alla famiglia. Il soldato ucraino ha accettato, ma il suo piano di avvelenare l’acqua destinata al comando militare ucraino nel sudest è stato sventato, lui accusato di tradimento e ora rischia l’ergastolo.

Oltre ai soldati ucraini, i russi hanno utilizzato l’estorsione anche per tirare dalla loro parte persone comuni, senza alcuna formazione o esperienza nello spionaggio. A loro, si legge in una nota dello Sbu, è stato ad esempio chiesto di segnalare i movimenti dei militari ucraini o di confermare, ad esempio, che un missile avesse colpito il suo obiettivo. Ai soldati è stato invece chiesto, tra l’altro, di fornire informazioni sulla loro unità militare, su quali fossero i compiti, chi faceva parte della struttura di comando e foto delle loro posizioni. Il tutto da inviare al Servizio di sicurezza federale russo, o Fsb, tramite Telegram. Con tanto di istruzioni per non essere scoperti.

Fonte : Sky Tg24