Oggi, mercoledì 3 aprile, Jane Goodall spegne 90 candeline. Nata a Londra il 3 aprile 1934, la ricercatrice è oggi nota in tutto il mondo per i suoi studi sulle abitudini sociali dei grandi primati, in particolare degli scimpanzé. Non solo, Goodall è anche una fervente attivista contro il cambiamento climatico, impegnata da sempre in contesti di protezione ambientale e conservazione della biodiversità.
Il Jane Goodall Institute
Goodall inizia i suoi pionieristici studi sugli scimpanzé a partire dal 1960, quando raggiunge in Tanzania quello che oggi conosciamo come Parco Nazionale di Gombe Stream. È stata la prima a far conoscere al mondo alcuni dei comportamenti di questi animali, ritenuti fino ad allora una prerogativa degli esseri umani. Gli scimpanzé sono infatti capaci di costruire e utilizzare utensili per aggirare le difficoltà quotidiane e hanno una vita sociale caratterizzata da complesse interconnessioni con gli altri membri del gruppo. Grazie alle osservazioni di Goodall, abbiamo inoltre corretto alcune convinzioni sbagliate su questi animali, a partire dal fatto che sono onnivori non vegetariani come si pensava in precedenza.
Nel 1977, l’etologa fonda poi il Jane Goodall Institute, presente ad oggi in 25 paesi, inclusa l’Italia. L’istituto si occupa di attività di ricerca ed educazione, di progetti per la conservazione degli scimpanzé e dell’ambiente nel quale vivono. Progetti che puntano anche al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali, “ritenendo che non sia possibile proteggere gli scimpanzé senza tenere conto delle esigenze di sviluppo di coloro che condividono lo stesso ambiente”, si legge sul sito del Jane Goodall Italia.
Riconoscimenti e desideri per il futuro
Sempre in questa ottica, nel 1991 Goodall dà vita al progetto Roots&Shoots (Radici e Germogli), volto a sostenere i giovani tanzaniani nel processo di integrazione fra esseri umani, animali e ambiente. I gruppi Root&Shoots esistono oggi anche al di fuori della Tanzania, in ben 100 paesi in tutto il mondo, e si occupano di promuovere cambiamenti a favore dell’ambiente, degli animali e delle comunità locali.
E proprio per l’impegno scientifico, politico e sociale che ha dimostrato attraverso la sua attività come ricercatrice e attivista, Goodall ha ricevuto numerose onorificenze nel corso della sua vita. Per cominciare, nel 1962 l’Università di Cambridge (Regno Unito) le ha permesso di intraprendere il dottorato di ricerca pur non avendo una laurea, con una tesi basata sui suoi studi riguardo agli scimpanzé, completata nel 1965. Nel 2002 è stata nominata Messenger of Peace dall’Onu, “per aiutare le Nazioni Unite a focalizzare l’attenzione sulle questioni ambientali”. Nel 2021 ha ricevuto il Templeton Prize e nel 2022 la Stephen Hawking Medal per la comunicazione della scienza, solo per nominare alcuni dei riconoscimenti ottenuti.
Ad oggi, Goodall continua a viaggiare per il mondo nel tentativo di diffondere la consapevolezza sull’attuale crisi ambientale e sulla necessità di proteggere la biodiversità, sollecitando chiunque non solo a prendere coscienza di questi temi, ma anche ad agire a livello pratico in questa direzione. Il suo desiderio per il novantesimo compleanno? Avere altri anni da vivere per poter continuare a diffondere questi messaggi.
Fonte : Wired