Di ambiziose serie paranormali Chris Carter ne sa sicuramente qualcosa. È lui infatti il creatore di X-Files, forse la produzione anni Novanta più importante in questo genere. Dopo aver debuttato nel 1993, con le loro undici stagioni le avventure degli agenti Mulder e Scully hanno fissato un canone difficilmente ripetibile. Ma negli ultimi tempi è arrivata la notizia che Ryan Coogler, divenuto celebre per aver diretto i due film Marvel di Black Panther, si occuperà di un ambizioso reboot. I fan della prima ora sono ovviamente scettici, ma Carter pè di tutt’altro avviso: “La gente i chiede se non sono possessivo e io dico: ‘No, non vedo l’ora di vedere cosa ne farà qualcun altro’“, ha dichiarato in una recente intervista.
Di sicuro, sempre secondo Carter, quello di Coogler sarà “un lavoro duro” su tutti i fronti, dal casting all’allestimento, tutte cose che lo showrunner storico ha affrontato a suo tempo. Ma c’è qualcosa che è radicalmente cambiata rispetto a trent’anni fa: “Oggi tutto è una cospirazione, nessuno sa cos’è la verità. Tutto è soggettivo e relativo”, ha continuato lui: “Fai una serie del genere e vengono prodotti dei media su di te e a dove porta tutto questo? Che cosa produce? Qual è il risultato? Non è sempre una buona cosa”. L’X-Files originale giocava sul filo sotto degli eventi extraterrestri e le macchine governative e informative che cercavano di insabbiarli, oggi tutto questo scenario è molto più sottile e manipolabile, dunque la vera sfida di Coogler sarà quella.
Non che Chris Carter all’epoca non ne abbia affrontate molte. Nella stessa intervista, per esempio, dichiara che ha dovuto lottare intensamente per convincere il network che produceva la serie, cioè Fox, a scritturare gli attori che aveva scelto, ovvero Gillian Anderson e David Duchovny: “Dov’è il sex appeal?”, racconta che gli chiedevano i manager della rete: “Anche se Gillian è bellissima, non corrispondeva alla loro idea di sexy. Perché non avevano capito cosa volevo fare con la serie. E perché era sconosciuta, cosa che non aiuta”. Lo stesso per Duchovny, che era alle prime armi. Ma Carter riuscì a imporsi e il resto è storia. Una storia che ora verrà riscritta, rimane ancora da capire esattamente come.
Fonte : Wired