La Conferenza episcopale ha diffuso le risposte delle forze politiche ha una griglia di 43 domande inviate su alcuni dei temi più caldi del dibattito pubblico per mettere a confronto le posizioni. Tra i temi affrontati l’abolizione della pena di morte, le questione energetiche e il disatro di Itaewon.
Seoul (AsiaNews) – Una griglia di 43 domande sui temi più caldi in discussione nel Paese. L’ha inviata alle forze politiche la Conferenza episcopale della Corea del Sud in vista dell’atteso voto per il rinnovo dell’Assemblea legislativa, in programma il 10 aprile. Quesiti su grandi questioni come il lavoro, la riconciliazione nazionale, l’assistenza sociale, la bioetica, la salvaguardia dell’ambiente ecologico, le donne, l’impegno per la giustizia e la pace, le politiche per i giovani. Ma anche su temi molto specifici come l’abolizione della pena di morte, la questione molto discussa nel Paese sullo scarico delle acqua contaminata a Fukushima, l’ipotesi di prolungare gli anni di attività delle centrali nucleari, la commissione speciale di inchiesta sui morti nella calca di Itaewon.
L’iniziativa si inserisce tra le azioni della Chiesa coreana per promuovere l’importanza dell’impegno politico. Scaduto il termine per inviare le risposte il 28 marzo la Conferenza episcopale ha diffuso le risposte pervenute da 3 dei 4 partiti in lizza: il conservatore People Power Party (PPP) dell’attuale presidente Yoon e due delle forze di opposizione: il Democratic Party of Korea (DP) e il Green Party Korea (GPK). Nessuna risposta è invece arrivata dal Reform Party. Ora il segretariato della Conferenza episcopale – oltre a pubblicare questi documenti sul proprio sito – li ha anche inviati a ciascuna diocesi potrà utilizzarle per verificare le politiche dei candidati all’Assemblea nazionale in corsa nelle rispettive circoscrizioni elettorali.
Alla domanda se fossero d’accordo nell’abolire la pena di morte, il Green Party Korea ha risposto di essere “fortemente d’accordo”; favorevole è anche il Democratic Party of Korea, mentre il People Power Party ha assunto una posizione molto più cauta. In Corea del Sud non avvengono esecuzioni capitali dal 1997, ma in carcere vi sono comunque ancora 9 persone condannate a morte per omicidio. Forti distanze sono emerse sulla politica energetica, con il People Power Party a favore della costruzione di una nuova centrale nucleare nel Paese e le altre due forze politiche contrarie. Quanto poi alla questione delle acque di Fukushima il partito di governo sostiene che sia ormai impossibile fermare lo scarico da parte del Giappone e sottolinea piuttosto l’importanza di monitorare se il processo avviene in modo sicuro in conformità con gli standard internazionali, raffrozando i controlli sulle aree marine e sui prodotti ittici.
Posizioni tra loro opposte sono emerse anche sul cosiddetto Yellow Envelope Act, la legge che salvaguardava i lavoratori in subappalto garantendo anche a loro il diritto di sciopero: Democratic Party e Green Party si sono detti favorevoli al ripristino come pure sulla necessità di un’inchiesta più approfondita sul disastro di Itaewon, costato la vita a a 158 persone nella calca nella notte del 31 ottobre 2022.
Fonte : Asia