In questi giorni l’Europa è stata investita da una tempesta di sabbia del Sahara. E i suoi effetti sono stati molteplici e visibili in tutta la penisola, investendo diverse città meridionali, come Palermo e Napoli, e raggiungendo molte regioni del nord, fino alle aree alpine. Ma di che cosa si tratta esattamente, quali sono le cause e gli effetti di questo, tutt’altro che inusuale, fenomeno atmosferico?
La sabbia del Sahara
Il fenomeno atmosferico della tempesta di sabbia del Sahara origina, come dice il nome stesso, dal deserto del Sahara. Ogni anno, queste tempeste sollevano milioni di tonnellate di polveri leggere e fini che viaggiano per chilometri e chilometri prima di depositarsi in aree anche molto lontane dal punto in cui sono state prelevate. Come vi ricordiamo, infatti, i granelli di sabbia del Sahara possono migrare, solcando l’intero oceano Atlantico, fino all’Amazzonia. “Si tratta di un fenomeno naturale, perfino importante per gli assetti degli ecosistemi poiché la deposizione di polvere sahariana fertilizza il suolo con rilevanti apporti di fosforo, elemento chiave per lo sviluppo delle piante”, scrive in un post su Facebook la Società meteorologica italiana.
Le tempeste in Italia
In particolare, nel caso della nostra penisola, si tratta di sabbia proveniente dal Sahara che arriva sulle nostre regioni trasportata dallo scirocco e dal libeccio, venti caldi che soffiano appunto da sud, sud-est e quindi proprio dall’Africa. “Si tratta dell’effetto del passaggio di un ciclone in discesa dal Nord Atlantico, che sarà alla base di un costante richiamo di correnti calde dai quadranti meridionali (Scirocco e Libeccio), che partono direttamente dall’Africa”, ha raccontato nei giorni scorsi il meteorologo Mattia Gussoni all’Adnkronos. “Questo immenso ingranaggio atmosferico favorirà il sopraggiungere di grossi quantitativi di pulviscolo desertico che si andranno a concentrare in sospensione alle quote più elevate dell’atmosfera, pronte a raggiungere, dopo un lungo viaggio, anche il nostro Paese”.
Gli effetti ambientali e sulla salute
Gli effetti di questo fenomeno sono diversi. Da quelli climatici e ambientali, ossia le particelle di sabbia possono tingere il cielo di giallo, come se un filtro (la sabbia) coprisse la luce del Sole o ne affievolisse l’intensità, causando quindi, una visibilità ridotta. Oppure, per esempio, le particelle di polveri e sabbia posso arrivare a mescolarsi con la neve, donandole un colore rossastro, proprio come è successo nei giorni scorsi sulle Dolomiti. In caso di pioggia, invece, la sabbia può depositarsi su oggetti esterni come macchine, vetri e panni stesi, creando così un tipico strato marroncino. Ci sono, inoltre, effetti causati dalla sabbia del Sahara sulla nostra salute: le particelle fini in sospensione, per esempio, possono provocare irritazioni agli occhi e alla pelle e l’aggravarsi di problemi respiratori, quali asma, tracheite, polmonite, rinite allergica.
Fonte : Wired