video suggerito
Mentre si attende la chiusura delle indagini della Procura di Biella sul caso Pozzolo, spunta un nuovo enigma legato alla posizione del sottosegretario Delmastro al momento dello sparo. Secondo la vittima, Luca Campana, il membro del governo si trovava a tre metri di distanza. Renzi annuncia un’interrogazione.
A giorni la Procura di Biella dovrebbe chiudere le indagini e formulare le richieste di rinvio a giudizio per l’episodio dello sparo partito la notte di Capodanno dalla pistola del deputato (sospeso) di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, che ha colpito il 31enne Luca Campana,
Dopo il deposito dei risultati della perizia balistica condotta dalla consulente della Procura, Raffaella Sorropago, c’è attesa per i nuovi sviluppi. Il nodo indagini resta lo stesso: da una parte l’ipotesi dell’accusa, sostenuta da diverse testimonianze, secondo cui sarebbe stato proprio il parlamentare vercellese a premere il grilletto della pistola; dall’altra la versione dello stesso Pozzolo che ha respinto ogni accusa. Il contenuto della perizia balistica sembra avvalorare la prima ipotesi: il colpo sarebbe partito accidentalmente a seguito di un erroneo maneggio dell’arma, secondo quanto ha ricostruito la vittima, Luca Campana.
Nelle conclusioni si legge che nel momento dello sparo, il revolver si trovava a “un’altezza tra i 3 e i 5 centimetri dal piano del tavolo, con la canna diretta verso la posizione di Campana. Il proiettile, dopo aver urtato il tavolo, terminava la sua corsa contro la coscia dell’uomo, a una distanza di 80/90 centimetri dal punto di partenza e a un’altezza di circa 78 centimetri dal piano di calpestio”. E, soprattutto, secondo il perito, “il revolver in sequestro era impugnato da Pozzolo Emanuele, che si trovava in posizione eretta sul lato lungo del tavolo rivolto verso il muro”. Secondo la perizia non sarebbe invece possibile verificare con specifiche evidenze balistiche le dichiarazioni di Pozzolo, il quale che sostiene che la pistola gli sia caduta dalla tasca del giaccone, e che qualcun altro l’avrebbe raccolta lasciando partire il colpo.
Leggi anche
Caso Pozzolo, cosa è successo davvero la notte di Capodanno: l’analisi della perizia balistica
Resta un enigma anche la posizione del sottosegretario alla Giustizia Delmastro, presente anche lui alla festa di Capodanno. In un primo momento Delmastro aveva infatti detto che al momento dello sparo si trovava fuori, a 300 metri di distanza, dove si era recato per caricare la macchina con gli avanzi della cena, e di non aver udito il rumore del colpo: “Esci per buttare la monnezza, torni, e trovi un puttanaio. Avevo quattro buste da portare in auto, ero a trecento metri di distanza, nel piazzale. Ero uscito con le prime due. Ritorno indietro per prendere le altre due e sento la moglie di quello che è stato ferito che grida ‘un botto… un botto’. Mi si gela il sangue e cerco di capire. Ho pensato che fosse esploso un petardo“.
Pochi giorni dopo in Procura aveva fornito una versione diversa, sostenendo di aver sentito il rumore dello sparo, e di aver pensato fosse un petardo: “Poco prima avevo caricato la mia macchina, ero risalito e mi stavo trattenendo a fumare una sigaretta. Dopo il petardo non mi sono allarmato particolarmente e ho terminato la sigaretta, per poi rientrare e rendermi conto di ciò che era successo”.
Ma secondo Luca Campana le cose sono andate diversamente. Come riportato anche da la Repubblica, il 4 gennaio la vittima, sentita dalla Procura, ha detto che attorno al famoso tavolo c’era un gruppetto di persone: “C’erano Morello (capo scorta di Delmastro ndr), Zappalà (assessore Fdi di Biella ai Lavori pubblici ndr), Pozzolo e Delmastro che parlavano e facevano gruppo nelle adiacenze del tavolo vicino alla porta della cucina. Io ero dalla parte opposta della sala. Incuriosito da quell’aggregazione, ho deciso di avvicinarmi a loro. Non so di cosa stessero parlando. Mentre mi avvicinavo, notavo Delmastro e Zappalà andarsene. Quando sono arrivato, eravamo solo io, mio suocero Morello e Pozzolo. In quel preciso istante e senza una motivazione specifica Pozzolo ha estratto dalla tasca destra una pistola. Nel momento in cui ha estratto la pistola, Delmastro era già lontano di circa 3 metri. Non aveva il cappotto, ricordo che avesse una camicia chiara”. Quindi secondo questa versione Delmastro era presente nella stessa stanza, anche se distante tre metri dal punto in cui è partito lo sparo.
Diverso il racconto di Pablito Morello, riportato sempre da la Repubblica. Sempre lo scorso 4 gennaio, sentito per la terza volta, il capo scorta di Delmastro ha detto: “A un certo punto io ero più o meno in mezzo alla sala con Zani (consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Biella ndr), Campana e forse Zappalà. Delmastro era fuori dalla stanza. Ho notato Pozzolo che estraeva la pistola dalla tasca”. Dove si trovava quindi esattamente il sottosegretario Delmastro al momento dell’incidente?
Renzi annuncia interrogazione parlamentare
Sul caso degli spari di Capodanno, “è uscita una notizia che nessuno ha smentito. Ma che quasi tutti hanno volutamente ignorato. Nella nuova versione di un testimone, il deputato di Fdi Pozzolo avrebbe sparato mentre il sottosegretario alla giustizia di Fdi Delmastro sarebbe stato a tre metri da Pozzolo. Non a gettare l’immondizia fuori dalla sala, non a fumare dunque, ma a tre metri di distanza. Sono versioni molto discordanti. Perché? Chi mente? E soprattutto perché mente? Possibile che su una cosa del genere il sottosegretario non accetti di venire in Aula a riferire? Noi faremo un’altra interrogazione parlamentare”, lo ha scritto il leader di Iv Matteo Renzi, sulla e-news.
“Ma è incredibile che l’uomo da cui dipende la Polizia Penitenziaria non faccia chiarezza in Parlamento su quello che è accaduto. Siamo gli unici a chiedere la verità per una vicenda scandalosa. Un rappresentante del popolo spara a una festa in cui ci sono bambini. E un membro del Governo che rifiuta di venire in Aula a dare spiegazioni”.
Fonte : Fanpage