Baltimora, perché il ponte Francis Scott Key è crollato così rapidamente

È una tragedia terribile. Una cosa che non si vorrebbe mai vedere“, ha dichiarato David Knight, esperto di ponti e consulente dell’Institution of civil engineers del Regno Unito. Ma guardando il filmato del crollo del ponte, Knight dice di non essere sorpreso dal modo in cui l’infrastruttura si è accartocciata su se stessa.

Come era fatto il Francis Scott Key Bridge

Anche se le grandi strutture in acciaio possono sembrare invulnerabili, Knight sottolinea che il materiale è relativamente leggero. Non appena viene spinto o tirato nella direzione sbagliata con sufficiente forza, può piegarsi come se fosse carta. Il Francis Scott Key Bridge era un ponte “continuo”, con una sezione centrale lunga 366 metri (per sostenere il carico, i ponti a travata utilizzano travi d’acciaio, disposte a forma di triangolo). La parte centrale era composta da tre campate, con due serie di pilastri a mantenerle in sospensione. Era la terza struttura nel suo genere per dimensioni al mondo.

Quando viene meno un sostegno, la robustezza è minima – sottolinea Knight – e, come abbiamo visto, tutte e tre le campate vengono trascinate giù”. Secondo l’esperto, per il momento non ci sono elementi che suggeriscono un problema strutturale del ponte. La società di ingegneria Hardesty & Hanover ha confermato a Wired US di aver effettuato un’ispezione della struttura nel 2019, l’ultima a oggi, ma non ha fornito ulteriori dettagli sul suo stato. Nel giugno dello scorso anno, la Federal highway administration, l’agenzia degli Stati Uniti che gestisce il sistema autostradale del paese, ha valutato come soddisfacenti le condizioni del ponte.

Knight tuttavia aggiunge che non bisogna sottovalutare nemmeno l’immensa forza d’impatto di una nave container. Per fermarsi completamente, queste imbarcazioni richiedono molta potenza e fino a diversi minuti.

Il Francis Scott Key Bridge è stato completato nel 1977. Knight spiega che negli ultimi decenni gli ingegneri spesso incorporano delle difese all’interno dei ponti costruiti in posizioni simili a quella dell’infrastruttura di Baltimora, in modo da ridurre i danni derivanti da un’eventuale collisione con una nave. Tra queste ci sono per esempio barriere idrauliche e calcestruzzo aggiuntivo intorno alla base dei pilastri. Ma anche in presenza di queste fortificazioni, gli urti violenti possono comunque causare danni devastanti.

Cosa è successo alla Mv Dali

Non è chiaro perché le luci si siano spente e riaccese sulla Mv Dali, che batte la bandiera di Singapore ed è stata costruita nel 2015: “È l’indicazione di un problema enorme“, commenta Salvatore Mercogliano, storico marittimo della Campbell University in North Carolina che ha analizzato l’incidente su YouTube.

Fonte : Wired