Niente più diplomi facili e possibilità di recuperare più di due anni scolastici in uno. È una delle novità contenute nel ddl semplificazioni approvato nella serata del 26 marzo dal Consiglio dei ministri. Il recupero degli anni scolastici è solo uno dei punti che ha avuto l’ok dei ministri. Vediamo più da vicino il provvedimento.
Si prevede che lo studente possa sostenere, nello stesso anno scolastico, gli esami di idoneità “al massimo per i due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto di scrutinio finale”. E a giudicarlo sarà una commissione di esame presieduta da un docente esterno. Stop quindi alle formule “tre anni in uno” o perfino “cinque in uno”, finora possibili.
Non è il solo limite. Le scuole paritarie potranno attivare soltanto una classe terminale collaterale (classe parallela creata se ci sono troppi iscritti, ndr). Scatta poi l’obbligo di utilizzo, da parte delle scuole, della pagella elettronica, del registro online e del protocollo informatico.
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A partire dall’anno scolastico 2024/2025, si semplificano poi le procedure di iscrizione degli alunni e degli studenti alle scuole statali del primo e del secondo ciclo di istruzione, che si attiveranno attraverso la nuova piattaforma unica “Famiglie e studenti”. Le scuole statali potranno acquisire direttamente i dati e i documenti necessari ai fini dell’iscrizione, che sono già in possesso dell’Amministrazione In questo modo la famiglia non dovrà ripresentare tutto.
Si introducono disposizioni per chiarire le caratteristiche distintive del servizio educativo per l’infanzia, introducendo vincoli di coerenza per i progetti educativi (in termini di spazi, tempi e organizzazione del servizio) e requisiti di professionalità del personale e si prevede che il Fondo nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione, che attualmente finanzia quota parte delle spese di gestione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, d’ora in poi finanzi esclusivamente servizi educativi per l’infanzia accreditati, oltre alle scuole dell’infanzia, anche al fine di ridurre la partecipazione economica delle famiglie.
Per garantire la continuità didattica degli alunni con disabilità si introduce un meccanismo volto a confermare, su richiesta della famiglia, il docente di sostegno (supplente al 31 agosto o 30 giugno) in servizio sul posto di sostegno nell’anno scolastico precedente, “ferma restando la disponibilità del posto e fatte salve le operazioni relative al personale con contratto a tempo indeterminato”.
“Il nostro obiettivo è una scuola moderna che rimetta al centro lo studente, garantendo percorsi di qualità e semplificando la vita al personale scolastico e alle famiglie”, dice il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Con le misure sui cosiddetti ‘diplomifici’ puntiamo a prevenire fenomeni di illegalità e di abuso, che danneggiano innanzitutto gli studenti e con loro l’intero sistema scolastico nazionale di cui le scuole paritarie sane, che sono la stragrande maggioranza, sono risorsa preziosa”. Per Valditara è “di particolare rilievo l’intervento sul fronte del sostegno, che per noi rappresenta una risposta doverosa, seppur non ancora esaustiva, alle esigenze degli alunni con disabilità: le famiglie, se lo riterranno opportuno, potranno chiedere la conferma del docente precario sulla cattedra di Sostegno, con il consenso del docente e qualora non sia intervenuta l’assegnazione di un docente di ruolo. L’esigenza è quella di consentire allo studente di beneficiare della continuità didattica, che è presidio fondamentale per la relazione discente-docente e per la qualità degli apprendimenti”.
Fonte : Today