Liquid Death, l’unicorno dell’acqua in lattina

Un’azienda che produce acqua in lattina sta lavorando per fronteggiare sul mercato superpotenze come Coca Cola e Pepsi. Come riporta TechCrunch, l’11 marzo la startup Liquid Death (con un nome che è tutto un programma, Morte liquida) ha annunciato di aver raccolto 67 milioni di dollari, raggiunto la valutazione totale di 1,4 miliardi e venduto per 263 milioni nel 2023.

Proprio tutto questo ha generato un interesse non convenzionale da parte delle società di venture capital, solitamente non attratte dal settore delle bevande in lattina. Quest’ultimo è infatti uno di quelli per i quali è più complesso prevedere le vendite sugli scaffali dei negozi al dettaglio e, più in generale, la presa a lungo termine sui consumatori.

Come nasce Liquid Death

Liquid Death, fondata nel dicembre 2018 a Los Angeles dal suo attuale amministratore delegato Mike Cessario, ha invece dimostrato secondo l’ad di Science Ventures Michael Jones di poter essere “un marchio super dirompente” e di poter quindi interrompere il dominio sul mercato delle multinazionali più quotate del comparto delle bevande.

Secondo il direttore marketing della società di dati per rivenditori Spins Dan Buckstaff, l’azienda di Cessario ha studiato approfonditamente la promozione e il posizionamento sugli scaffali dei negozi di alimentari, nei bar e nei ristoranti delle birre. Un sondaggio della stessa Spins ha inoltre rilevato che la metà dei consumatori di birra e vino li ordina solo per essere considerata social, arrivando a immaginare quale ampio successo possano avere Liquid Death e altri marchi e imballaggi ispirati all’alcol ma che di fatto costituiscono alternative più salutari.

Questi marchi analcolici – ha affermato Buckstaff – sono ben posizionati e il loro potenziale è enorme. Non solo a un evento sociale, ma anche a casa la gente si rilassa e beve una birra. Invece, ora ci sono molte alternative”. Peraltro “la generazione Z – ha proseguito – beve meno di tutte le generazioni precedenti. Vogliono ancora divertirsi, ma si stanno rendendo conto che non hanno bisogno di bere alcolici o di berne tanti per farlo. In effetti, divertirsi ma non ubriacarsi è probabilmente più divertente”. Dopo gli analisti, sembrano essersene accorti anche gli investitori.

Fonte : Wired