Il Cern ha approvato un esperimento per la ricerca di particelle nascoste

Il Cern ha approvato la costruzione di una nuova struttura progettata per ospitare l’esperimento Search For Hidden Particles (Ship), una collaborazione internazionale che, si legge in una news dell’Imperial College di Londra, coinvolgerà 54 istituti di 18 paesi diversi. L’inizio dei lavori di costruzione sarebbe previsto il 2027 e lo scopo dell’esperimento è quello di andare alla ricerca di quelle particelle che interagiscono debolmente con la materia ordinaria, le cosiddette hidden sector particles. Particelle che sono pertanto difficili da osservare, ma il cui studio potrebbe permettere di risolvere alcuni dei problemi legati al Modello Standard, ossia la teoria fisica che descrive le interazioni fondamentali e classifica le particelle elementari note al momento.

L’esperimento del Cern

L’approvazione di Ship segna una nuova era nella ricerca delle hidden sector particles”, spiega Andrey Golutvin, che è docente presso il dipartimento di fisica dell’Imperial College e sarà alla guida del progetto: “Ship ha la possibilità unica di risolvere molti dei principali problemi del Modello Standard della fisica delle particelle e abbiamo la prospettiva di scoprire particelle che non sono mai state viste prima”. L’esperimento sfrutterà i fasci di protoni ad alta intensità del Super Proton Synchrotron (Sps) del Cern. L’idea di base è quella di promuovere la formazione di una grande varietà di particelle, dal cui decadimento o dalla cui interazione possono avere origine le particelle nascoste che il progetto mira a investigare.

Ship, spiega alla Bbc Claudia Ahdida, scienziata del Cern, verrà costruito sfruttando alcune infrastrutture già esistenti, con l’obiettivo però di mettere a punto un esperimento ancora più potente del Large Hadron Collider (Lhc) del Cern, l’acceleratore di particelle più potente finora costruito. Rispetto all’Lhc, la nuova struttura, si legge ancora nella news dell’Imperial, dovrebbe aumentare di mille volte la probabilità di interazione fra particelle. “Abbiamo proposto per la prima volta questo esperimento dieci anni fa, quando abbiamo capito che non c’era una prova immediata per [l’esistenza di, nda] nuove particelle nei dati provenienti dal Large Hadron Collider”, conclude Golutvin: “Le hidden sector theories ci offrono la prospettiva di risolvere i problemi del Modello Standard e con il passare del tempo, senza che siano state osservate nuove particelle alla frontiera energetica, l’interesse per l’esplorazione di questo settore si è fatto sempre più forte”.

Fonte : Wired