Il primo lotto avrebbe dovuto essere completato a giugno 2020, il secondo a novembre dello steso anno, il terzo ad aprile 2022: ora, per tutti e tre, la scadenza è fissata a settembre 2024. A mettere nero su bianco i ritardi nella realizzazione del piano Banda ultralarga per cablare in fibra alcune zone d’Italia non servite da reti internet ad alta velocità ci ha pensato, esercitando i suoi compiti di controllo concomitante, la Corte dei Conti.
Il piano
Il piano, che vede Infratel Italia spa come soggetto attuatore (ovvero il responsabile dell’attuazione del progetto) e Open Fiber come concessionaria (ovvero il soggetto che gestisce il servizio), era stato approvato nel 2015. L’obiettivo era quello di portare la banda ultralarga in 7.413 comuni italiani, collegando circa 8,4 milioni di unità immobiliari.
Più nel dettaglio, l’obiettivo era di fornire una connessione Ftth (Fiber to the home, fibra fino a casa) da almeno 100 Mbps a 6,3 milioni tra case, uffici e aziende, oltre che a tutti gli edifici pubblici italiani. Per i restanti 2,1 milioni di edifici, invece, era prevista una connessione Fwa (Fixed wireless access) da almeno 30Mbps. Il punto, questo il cuore dei rilievi mossi dalla Corte dei conti, è che l’attuazione di questo piano sta accumulando ritardi su vari livelli.
I ritardi nella progettazione
La Corte dei conti evidenzia come i ritardi riguardino innanzitutto la fase della progettazione definitiva: degli 11,7 mila progetti per la tecnologia Ftth ne sono stati consegnati 10,3 e approvati 10,15, ovvero l’87% del totale. I ritardi più significativi si registrano in Basilicata, Campania, Lazio, Molise e Sicilia, ferme intorno all’80%. Migliore la situazione per quel che riguarda le connessioni Fwa, come scrive la Corte “anche in ragione delle minori difficoltà tecniche associate a questa tipologia di investimenti”. A fine 2023 il 96,2% dei progetti previsti era stato approvato. Questo per quanto riguarda la progettazione definitiva.
I ritardi riguardano però anche lo step successivo, ovvero quello della progettazione esecutiva, l’ultimo passaggio prima che si accendano le ruspe. Alla fine del 2023, per le connessioni Ftth ne erano stati approvati 9.640, sugli 11.700 previsti, mentre per le Fwa il tasso di approvazione si è fermato poco sotto il 70%. Nel grafico il dettaglio su base regionale.
Per quanto riguarda la connettività Ftth, la quota di progetti esecutivi approvati oscilla tra il 96% del Trentino Alto Adige e il 66,7% del Lazio. Per la Fwa, invece, si va dall’85,7% della Valle d’Aosta al 52,4% della Toscana. Per passare, nel grafico, da un tipo di connessione all’altro è possibile utilizzare il filtro nella parte bassa (in alto a sinistra per chi leggesse da desktop).
I ritardi nella costruzione
Oltre ai cantieri che non sono partiti a causa della mancanza di progetti, anche tra quelli aperti si registrano dei ritardi. Sono 7.998 i cantieri Ftth per i quali è stata presentata la dichiarazione Cuir, sigla che sta per Comunicazione ultimazione impianto di rete. Si tratta del 75,5% dei 9.464 cantieri effettivamente aperti. Per quanto riguarda la Fwa, è stato ultimato il 96% dei 3.227 cantieri aperti. Nel grafico il dettaglio su base regionale.
Per quanto riguarda la connessione Ftth, si oscilla tra il 93% del Friuli Venezia Giulia e il 47% della Liguria. Mentre per la Fwa, gli estremi sono rappresentati dal 100% di Abruzzo e Sardegna e dal 90% della Calabria. Anche in questo caso, per passare da una connettività all’altra è possibile utilizzare il filtro sotto il grafico (in alto a sinistra per chi leggesse da desktop).
I ritardi nei collaudi
Una volta eseguiti i lavori, prima che le infrastrutture possano essere utilizzate devono essere collaudate. E anche da questo punto di vista sono stati accumulati dei ritardi. Dei 6,2 milioni di edifici che dovevano essere raggiunti dalla banda ultralarga Ftth, solo 3,4 hanno completato la procedura di collaudo. Mentre, sul fronte Fwa, si è intorno al 20% del target finale. Questo il dettaglio, per la sola infrastruttura Ftth, su base regionale.
Le percentuali di collaudo oscillano tra l’87,5% della Sicilia e il 25,48% della Liguria. La Corte dei conti ricorda però che, fino al 31 marzo 2023, “al fine di anticipare il più possibile l’accesso alla banda ultralarga da parte dei cittadini, Infratel ha concesso a Open Fiber di avviare i servizi anche in comuni privi di collaudo, per i quali siano stati completati i lavori con l’emissione del relativo Cuir”.
I ritardi nell’avvio dei servizi
Anche una volta collaudate le infrastrutture, non è detto che vengano avviati i servizi di connettività in banda ultralarga. A fine 2023, si legge nella relazione della corte, erano disponibili in 5.950 dei 7.413 comuni italiani nei quali era prevista l’attivazione. Inoltre, a fronte di 390.083 ordini di attivazione in altrettante unità immobiliari, le procedure completate si sono fermate a 240.578, cifra pari al 61,7% del totale.
Fonte : Wired