Si chiama proprio Liquid Death, cioè appunto Morte Liquida, una startup di cui si parla molto in questi giorni online. Se ne parla soprattutto sui social, dove ha complessivamente oltre 8,3 milioni di follower (5 milioni solo su TikTok), cioè più del quadruplo del concorrente più vicino, che è Evian.
Concorrente perché quello che vende questa piccola azienda, fondata nel 2017 a Los Angeles da un certo Mike Cessario, è acqua. Acqua in lattina, per la precisione. Acqua in vari gusti, anche acqua frizzante, ma sostanzialmente acqua.
Fra gli investitori, Live Nation e Josh Brolin
Una decina di giorni fa, Liquid Death ha ricevuto un nuovo finanziamento da 67 milioni di dollari che ne porta il valore complessivo oltre quota 1,4 miliardi, cioè esattamente il doppio rispetto a un paio d’anni fa. Fra i sostenitori ci sono l’attore Josh Brolin, Deandre Hopkins, star del football americano, il comico Neal Brennan, fondi d’investimento come SuRo Capital e Gray’s Creek Capital Partners e soprattutto un colosso degli eventi come Live Nation, che dal 2021 ha un accordo in esclusiva con Liquid Death per la fornitura di bevande per concerti e simili.
A oggi, secondo dati recenti (questi), la startup è presente in più di 110mila punti vendita fra Stati Uniti e Regno Unito e nel 2023 ha venduto oltre 260 milioni di dollari di merce. La cifra è riferita ai soli negozi, perché in realtà i prodotti dell’azienda si possono comprare anche online, anche in Italia (anzi, come è specificato sul sito, “Free shipping to Italia on all orders above €120.00”). Non costano poco: su Amazon, per una confezione da 12 lattine si spendono quasi 40 euro. Che sono oggettivamente tanti soldi, per un po’ di acqua.
tiktok: un video recente di Liquid Death
Gli slogan: da Death to Plastic a Berry it Alive
Ai clienti di Liquid Death, soprattutto giovani e giovanissimi, il costo sembra importare poco: la compagnia di Cessario è stata brava a costruire la sua immagine su una strategia di comunicazione decisamente fuori dagli schemi, che combina l’irriverenza di Taffo con l’iconografia di Monster Energy e l’immaginario goth ed evidentemente piace molto ai ventenni.
La startup si chiama così sia perché l’acqua permette di “uccidere la sete” (e dunque di provocarne la morte) sia perché uno dei suoi slogan più noti è Death to Plastic, cioè Morte alla Plastica: le lattine sono di alluminio, che è universalmente riconosciuto come un materiale “riciclabile all’infinito”. Altre frasi che hanno caratterizzato la comunicazione sui social, spesso ad accompagnare video ironici e dissacranti, sono Berry it Alive (un gioco di parole con le parole “bury”, cioè seppellire, e “berry”, che descrive i frutti di bosco), Cherry Obituary (il “necrologio alla ciliegia”), Squeezed to Death (in italiano, “spremuta da morire”), Grim Leafer (in inglese, la morte è “grim reaper”, cioè la “triste mietitrice”) e appunto “murder your thirst”, cioè “ammazza la tua sete”.
Questi slogan, uniti con l’immancabile messaggio in favore dell’ambiente, contro la plastica, gli sprechi e l’inquinamento, hanno decisamente colpito nel segno e la clientela di Liquid Death continua a crescere. Lo fa nonostante che sui social non manchino anche critiche, da parte di chi sottolinea che “sono come Starbucks”, che “ci vendono una cosa che abbiamo già”, che “hanno creato un nuovo bisogno di cui non avevamo bisogno” e soprattutto che “è solo acqua”. Cosa che è in effetti è vera, solo che al momento è un’acqua che vale miliardi di dollari.
Fonte : Repubblica