Francesco ha preso la parola con voce affaticata al termine della celebrazione della Domenica delle Palme, dopo aver saltato la lettura dell’omelia. Quello a Mosca è un “vile attentato terroristico”, pregando per le vittime . Sull’Ucraina: “Rischio di una catastrofe umanitaria”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Circa 60 mila fedeli erano presenti in piazza San Pietro questa mattina per assistere alla celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, e alla recita della preghiera dell’Angelus, guidata da Papa Francesco. “Assicuro la mia preghiera per le vittime del vile attentato terroristico compiuto l’altra sera a Mosca”, ha affermato prima dei saluti finali il Santo Padre in riferimento all’attacco alla Crocus City Hall, sala per concerti nella periferia, che ha provocato oltre 130 morti.
“Il Signore le accolga nella sua pace – ha continuato il Pontefice parlando delle vittime – e conforti le loro famiglie”. Condannando subito i responsabili della strage – alla quale è seguita la rivendicazione da parte del gruppo ISIS-K, ramo dello Stato Islamico, sezione di Khorasan, ritenuta attendibile da molti osservatori – chiedendo che il Signore “converta i cuori di quanti progettano, organizzano e attuano queste azioni disumane, che offendono Dio”, ricordando che quest’ultimo ha comandato “Non ucciderai” (Es 20, 13). Sulla tragedia nel pomeriggio di ieri è intervenuto anche il presidente Vladimir Putin per mezzo di un discorso alla nazione, definendola un “barbaro attacco terroristico” e annunciando per oggi la giornata di lutto nazionale.
In riferimento alla Parola del giorno, la Passione secondo l’evangelista Marco (Mc 14,1-15,47), in cui si narra dell’entrata di Gesù in Gerusalemme “come Re umile e pacifico”, Bergoglio ha esteso a quanti in ascolto un invito per l’inizio della Settimana Santa: “Apriamo a Lui i nostri cuori! Solo Lui ci può liberare dall’inimicizia, dall’odio, dalla violenza, perché Lui è la misericordia e il perdono dei peccati”. Così facendo è possibile accogliere la pace, rinunciando ai conflitti – interiori e non – che provocano morte e sofferenza. “Preghiamo per tutti i fratelli e le sorelle che soffrono a causa della guerra”, ha aggiunto. È quindi stato dedicato un pensiero speciale alla “martoriata Ucraina”, bersaglio nei giorni scorsi di un attacco mirato alle infrastrutture energetiche – un milione le persone rimaste senza elettricità, sette le regioni interessate. Questi intensi attacchi – sostenuti dal cambio di toni della Federazione Russa, che ha iniziato a parlare del conflitto in Ucraina come di “guerra” – “oltre a causare morti e sofferenze, comportano il rischio di una catastrofe umanitaria di ancora più ampie dimensioni”, ha affermato il Vescovo di Roma. Aggiungendo: “Per favore, non dimentichiamo la martoriata Ucraina!”. Infine, un invito anche a ricordare “Gaza, che soffre tanto, e a tanti altri luoghi di guerra”, ha aggiunto.
All’inizio del commento che ha accompagnato l’Angelus Bergoglio ha espresso vicinanza anche alla Comunità San Josè de Apartado, in Colombia, “dove alcuni giorni fa (martedì 19 marzo, ndr) sono stati assassinati una giovane donna e un ragazzo”, ha reso noto. L’omicidio di Nayeli Sepulveda, 30 anni, ed Edison David, 15 anni, avviene all’interno di una Comunità che “nel 2018 è stata premiata come esempio di impegno per l’economia solidale, la pace e i diritti umani”, ha spiegato il Santo Padre.
Durante la celebrazione domenicale, alla lettura del Vangelo sono seguiti alcuni minuti di silenzio. Papa Francesco, che ha dimostrato avere una voce affaticata, non ha letto l’omelia. La Messa è proseguita quindi con la recita del Credo. Il momento dedicato della preghiera mariana è stata concluso dal Santo Padre con queste parole: “Ed ora ci rivolgiamo in preghiera alla Vergine Maria: impariamo da Lei a stare vicino a Gesù nei giorni della Settimana Santa, per arrivare alla gioia della Risurrezione”.
Fonte : Asia