Billy Idol: da John Lennon a David Bowie e Iggy Pop, i suoi album preferiti di sempre (e non mancano le sorprese)

Billy Idol ha iniziato la sua carriera nelle strade di Londra, portando in giro l’atteggiamento e lo stile dei Sex Pistols con il Bromley Contingent formato dai fan più convinti della band, di cui faceva parte anche Siouxsie Sioux dei Banshees. Ma la sua prima rivelazione musicale è arrivata guardando i Beatles: “John Lennon e Paul McCartney erano i leader del gruppo, suonavano la chitarra e scrivevano le canzoni, quindi a dieci anni ho imparato a suonare anche io la chitarra”. Nel 2005 Billy Idol ha fatto l’elenco degli album senza i quali non potrebbe vivere per la rivista Entertainment Weekly, e ha spiegato anche la sua passione per la scrittura ironica e lo stile alternativo e provocatorio di John Lennon: “Tutti pensano che Imagine sia il suo album migliore ma non è niente rispetto a John Lennon/Plastic Ono Band, in cui è davvero grezzo” ha detto riferendosi all’album di debutto di John Lennon del 1970.

Lennon affronta i suoi demoni, sperimenta la “terapia dell’urlo” in uno dei brani più drammatici della sua carriera, Mother, anticipando la rabbia e l’espressione radicale dei sentimenti del punk rock. Una delle sue prime fidanzate gli ha fatto invece scoprire Iggy Pop e l’album Raw Power degli Stooges: “Mi ha detto: conosci questo altro cantante, Iggy Pop? Il modo più bello di scoprire nuova musica è ascoltare un disco mentre sei con la tua ragazza”. Nel 1990 mentre è in ospedale per recuperare dal grave incidente in motocicletta che ha avuto a Los Angeles (ignora uno stop, viene investito da un’auto e rischia di perdere una gamba), un’amica gli porta due dischi da ascoltare: “Erano Hunky Dory di David Bowie e Fire and Water dei Free, mentre li ascoltavo piangevo e ridevo nello stesso momento. L’incidente è stato un segnale, bevevo e prendevo droghe e ho capito che mi dovevo fermare”. Un’altra influenza fondamentale per creare il suo stile arriva dalla band di kraut-rock Neu!  e da uno dei brani più sperimentali degli anni 70, i dieci minuti di Hallogallo: “La suonavo sempre all’inizio dei miei concerti, alle ragazze piaceva molto”.

Ecco la lista dei dodici album senza i quali Billy Idol non può vivere:

·       T. Rex – T. Rex (1970)

·       Elvis Presley – Promised Land (1975)

·       The Velvet Underground – White Light/White Heat (1967)

·       The Stooges – Raw Power (1973)

·       King Tubby – Dub Reggae (2004)

·       The Ramones – Rocket to Russia (1977)

·       John Lennon – John Lennon/Plastic Ono Band (1970)

·       David Bowie – Hunky Dory (1971)

·       Free – Fire and Water (1970)

·       Massive Attack Vs. Mad Professor – No Protection (1995)

·       Neu! – Neu! (1972)

·       The Strokes – Room on Fire (2003)

Fonte : Virgin Radio