L’uomo si è quindi visto costretto a sottoporsi a dialisi, un trattamento per rimuovere i liquidi in eccesso e le scorie dal sangue. La terapia tuttavia ha portato diverse complicazioni, causando la coagulazione e il collasso dei vasi sanguigni del paziente. Slayman è finito spesso in ospedale, subendo decine di interventi nel tentativo di risolvere il problema. “In modo lento ma inesorabile, ho visto il mio paziente sempre più avvilito e depresso per la ialisi“, ha raccontato giovedì Winfred Williams, nefrologo e membro dell’équipe medica che segue Slayman.
Quando alla fine Williams ha suggerito un trapianto di rene suino, Slayman ha accettato: “L’ho visto come un modo per aiutare non solo me, ma anche per dare speranza alle migliaia di persone che hanno bisogno di un trapianto per sopravvivere“, ha commentato in una dichiarazione diffusa dal Massachusetts General Hospital.
L’intervento è stato eseguito nell’ambito della procedura sull'”uso compassionevole” della Food and drug administration statunitense, che consente a un paziente affetto da una patologia potenzialmente letale di accedere a una terapia sperimentale quando non esistono altre opzioni. Per prevenire un possibile rigetto del nuovo organo, a Slayman sono attualmente somministrati nuovi farmaci immunosoppressori, mentre l’équipe medica che lo segue monitora le sue funzioni renali con gli ultrasuoni.
Secondo il team del Massachusetts il candidato ideale per un rene di maiale è un paziente che ha già ricevuto il via libera per un normale trapianto di rene umano, ma che ha davanti a sé una lunga attesa prima di trovare un donatore.
Gli altri esperimenti
L’innesto del rene suino fa seguito a una procedura eseguita a gennaio, in cui i chirurghi dell’Università della Pennsylvania sono riusciti a collegare un fegato di maiale geneticamente modificato a una persona cerebralmente morta. L’organo, anche in questo caso sviluppato da eGenesis, ha funzionato normalmente per 72 ore e conteneva le stesse 69 modifiche del nuovo rene di Slayman.
A causa delle sue numerose funzioni, il fegato è però un organo più complicato e i ricercatori non credono che i fegati di maiale siano ancora pronti per rimpiazzare quelli umani. Potrebbero invece essere utilizzati al di fuori del corpo e collegati ai pazienti in attesa di un donatore umano oppure a soggetti che hanno bisogno di un supporto temporaneo.
I ricercatori sono arrivati a trapiantare un rene di maiale geneticamente modificato in una persona per gradi. L’anno scorso, eGenesis ha riferito che una scimmia era sopravvissuta per più di due anni con un rene suino modificato. Gli scienziati dell’università di New York e dell’università dell’Alabama di Birmingham avevano invece innestato reni di maiale modificati geneticamente in pazienti cerebralmente morti per osservarne il funzionamento.
Jayme Locke, chirurga addominale dell’università dell’Alabama a Birmingham che ha supervisionato alcuni di questi esperimenti, ha reagito con entusiasmo alla notizia del trapianto di Boston, spiegando che la recente ondata di esperimenti di xenotrapianto dimostra che l’idea di utilizzare organi di maiale nelle persone sta prendendo piede ed è destinata a imporsi. Anche il suo team sta cercando di innestare reni suini negli esseri umani. La chirurga dice di avere già in mente diversi pazienti da sottoporre alla procedura, e che sta solo aspettando il via libera della Fda: “Siamo pronti a partire“, spiega.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired